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Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2010 alle ore 13:54.
Domani in Consiglio dei ministri approderanno due decreti per l'attuazione del piano nazionale per il Sud: l'annuncio è arrivato dal ministro per i Rapporti con le regioni, Raffaele Fitto, al tavolo sul Mezzogiorno a palazzo Chigi con le parti sociali. Si tratta, secondo quanto si apprende, di un decreto ministeriale e di un decreto legislativo, che sbloccano così la partita per il Sud, che è «un problema nazionale», ha ricordato il premier Silvio Berlusconi. Che ha aggiunto: «Concentriamo i fondi su iniziative strategiche per non disperderli in mille rivoli». Berlusconi, che ha annunciato per martedì la riforma della giustizia, ha poi ribadito la strategia della maggioranza in vista del voto del 14 dicembre: «Se non avremo la fiducia chideremo al Colle nuove elezioni». Ma il premier ha ammesso anche «chi ha creato questa oncdizione deve sapere che, in un momento di crisi economica e monetaria internazionale, è da irresponsabili andare alle elezioni».
Oltre al piano nazionale per il Sud, ha proseguito Fitto, domani verrà anche approvata la delibera Cipe per l'assegnazione e la tempistica delle risorse per il Mezzogiorno. L'obiettivo è quello di sbloccare i fondi Fas 2007-2013. Per ricerca e università ci sono a disposizione 12,5 miliardi per le sole regioni dell'obiettivo Convergenza. Il ministro Fitto ha anche dato il via libera alla cabina di regia per il Sud proposta dalle parti sociali, sottolineando che l'obiettivo è la «riprogrammazione e la concentrazione di risorse con principi di trasparenza e responsabilità della classe dirigente meridionale».
Il Piano nazionale per il Sud «é un lavoro del governo che la Repubblica italiana ha previsto di inserire in previsione del semestre europeo come parte qualificante, é la base del piano che presenteremo in Europa», ha sottolineato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Il titolare di via XX Settembre ha poi detto che il processo della Banca del Sud va avanti e «martedì Poste e banche del credito formalizzeranno l'offerta di acquisto per il Microcredito centrale». La banca del Sud quindi, ha evidenziato Tremonti, «opererà come una banca di medio credito per lo sviluppo».