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Questo articolo è stato pubblicato il 05 ottobre 2010 alle ore 07:40.
Nell'esordio, chiarisce immediamente un aspetto: «Non è un tavolo politico, né è stato organizzato per criticare o supportare la politica. Non ci interessa». È «il tavolo delle parti sociali» ed è mosso dal «senso di responsabilità», con le parti sociali che «hanno fatto un passo indietro su interessi particolari per lavorare per il bene del paese». Ed Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, annuncia già un primo risultato del negoziato che si è aperto ieri pomeriggio: imprese e sindacati lavoreranno insieme per arrivare ad una proposta condivisa di riforma fiscale. I sindacati si sono detti soddisfatti.
Erano quasi venti sigle, tra organizzazioni imprenditoriali e sindacali, attorno al tavolo, nella sede dell'Abi, per il primo appuntamento del negoziato sulla produttività. La ripresa troppo lenta, un decennio di scarsa crescita da recuperare impongono un cambio di passo. «Occorrono impegni comuni su crescita, occupazione e investimenti. Ci giochiamo la capacità di stare sui mercati. E bisogna fare presto», sono state le parole della presidente di Confindustria. Obiettivi condivisi da tutte le forze sociali: «Abbiamo ampiamente discusso e trovato convergenze chiare su analisi e su come fare nell'interesse del paese», ha sintetizzato la Marcegaglia, soddisfatta dell'andamento dell'incontro.
Fissati i principi generali, bisognerà scendere nei dettagli: i vari temi saranno divisi e approfonditi in gruppi di lavoro, per arrivare alla conclusione, ha spiegato la Marcegaglia, presto, entro la fine dell'anno, forse anche prima.
La presidente di Confindustria ha proposto tre punti di riflessione che riguardano argomenti di pertinenza delle parti sociali ed altri che andranno sottoposti al governo. Tra questi ultimi, la riforma del fisco: fatti salvi i saldi di finanza pubblica, viste le decisioni della Ue sul patto di stabilità, bisognerà lavorare ad un'ipotesi che «ad invarianza della pressione fiscale porti ad una ricomposizione in favore di lavoratori e imprese». Quindi imprenditori e sindacati, di comune accordo, «indicheranno dove aumentare la tassazione» per arrivare a questo riequilibrio.
Sempre alla politica sarà rivolta la richiesta di andare avanti sulle riforme a costo zero, come le semplificazioni, e di spendere bene i fondi Fas. Ci saranno richieste anche su ricerca, innovazione, funzionamento della Pubblica amministrazione, mentre le parti chiederanno di avere voce sui tagli alla spesa pubblica improduttiva.