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Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2010 alle ore 18:50.
«Abbiamo fatto il punto con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta il quale ci ha assicurato che continuerà a lavorare per verificare la corrispondenza delle regioni all'appello unanime del Governo di affrontare l'emergenza nazionale dei rifiuti campani. Noi attendiamo la verifica di questo punto». A dirlo il presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani, al termine del breve incontro che una delegazione della Conferenza ha avuto con Letta sul problema dei rifiuti. Si tratta di circa 600mila tonnellate di rifiuti al giorno da smaltire per 3 mesi in altre regioni.
Nel vertice tecnico-politico sull'emergenza rifiuti in Campania sono emersi problemi definiti "tecnici" da parte di alcuni governatori delle regioni del nord. «Ci sono problemi tecnici di alcune regioni, anche se c'é la disponibilità politica di tutte ad affrontare il tema», ha riferito il presidente del Molise, Michele Iorio, che é anche vicepresidente della conferenza. Per lui «troppi problemi tecnici al nord sono sospetti», per questo le regioni chiederanno a Letta di fare pressione su tutti i governatori.
Errani dal canto suo ha confermato che si tratta di una «emergenza nazionale» che richiede «lo sforzo dell'intero paese». Il governatore della regione Campania, Stefano Caldoro, ha riferito che le difficoltà sono emerse in particolare dal Veneto a causa dell'alluvione («sono difficoltà motivate», ha osservato Caldoro), dal Piemonte, dalla Lombardia per la quale ci sono problemi «legati alla tipologia dei rifiuti» e dalla Liguria che comunque «non ha chiuso». Per Caldoro quindi bisogna valutare caso per caso. «Oggi - ha poi continuato il governatore della Campania - abbiamo scoperto che ci sono regioni del nord che conferiscono rifiuti al sud, in base ad accordi tra privati», che comunque rientrano nelle norme previste dal codice ambientale.
Nelle prossime ore. ha auspicato la presidente della regione Lazio, Renata Polverini, «speriamo che tutti i governatori risponderanno a quella che credo non sia solo un'esigenza nazionale, ma che riguarda anche l'immagine del paese all'estero». È comunque una questione delicata perché «non tutte le regioni sono nella condizione di accettare qualsiasi tipo di rifiuto». La governatrice, infine, ha ribadito che la posizione del Lazio «resta quella di sempre», ossia che la regione é pronta a fare la sua parte, se lo faranno anche tutte le altre regioni.