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Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2010 alle ore 12:27.
SCHEDA / Cosa cambia per Usa e Sud Corea dopo l'accordo di free trade
Stati Uniti e Corea del Sud hanno siglato il più importante accordo commerciale per il libero scambio dal 1994 ad oggi. «L'accordo di oggi è parte integrante degli sforzi compiuti della mia amministrazioneper aprire i mercati esteri ai beni e ai servizi degli Stati Uniti, con l'obiettivo di creare nuovi posti di lavoro per i cittadini americani», ha dichiarato il presidente Barack Obama in un comunicato.
L'accordo commerciale tra i due paesi potrebbe infatti aiutare il presidente americano rispettare importanti promesse in campo economico fatte in campagna elettorale. Una su tutte: raddoppiare le esportazioni entro i prossimi cinque anni. Secondo le stime della Casa Bianca, l'accordo aumenterà le esportazioni Usa di 11 miliardi di dollari – 2 miliardi solo per l'esportazione di carni bovine, stima l'American Meat Institute - generando almeno 70mila nuovi posti di lavoro.
Per lo stesso motivo, anche le lobby industriali americane sono scese in campo. Le nuove norme piacciono e sono sostenute dalle più importanti multinazionali: Citigroup, Caterpillar, General Electric, JP Morgan. E soprattutto Ford. Nelle mediazione tra i due paesi il colosso dell'auto sta svolgendo un ruolo decisivo, entrando in contatto con i legislatori nel tentativo di superare lo stallo istituzionale. L'accordo infatti prevede la riduzione dei dazi per l'importazione e l'esportazioni di automobili e camion.
Anche il presidente sudcoreano Lee Myung-bak ha chiesto una rapida ratifica dell'accordo, battezzato Korus Fta. A poche ore dal via libera da parte di Washington, l'ufficio presidenziale ha diffuso una nota in cui Lee esprime la fiducia che l'intesa possa «finalmente dare i suoi frutti». Una svolta «significativa», dopo lo stallo di tre anni, in quanto riflette «in modo paritario gli interessi di entrambi i Paesi, alla base di una situazione di 'win-win», di vittoria cioè da parte di entrambi i fronti.
L'avvio delle trattative tra i due paesi risale agli anni dell'amministrazione di George W. Bush, che ha negoziato la prima versione dell'intesa. Quello che potrebbe essere siglato nelle prossime settimane sarà, però, un testo rivisto: i termini dell'intesa sono infatti stati modificati secondo le indicazioni dell'amministrazione Obama.