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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2010 alle ore 16:31.
I militari dell'Esercito interverranno domani nei comuni di Giugliano, Brusciano e Casalnuovo (in provincia di Napoli) per fronteggiare l'emergenza rifiuti. I soldati saranno in azione, come avviene solitamente, con alcuni mezzi per il movimento terra e con dei bobcat per rimuovere i cumuli di spazzatura che si sono accumulati negli ultimi giorni. Come di prassi, a seguito della rimozione entreranno in azione gli uomini della Sanità militare che provvederanno alla bonifiche delle aree.
A chiedere l'intervento dell'esercito è stato fra gli altri il sindaco di Giugliano, Giovanni Pianese. Secondo quanto accertato, vi sarebbero a terra oltre 1100 tonnellate di spazzatura, a fronte di una produzione quotidiana che sfiora le 220 tonnellate. Le aree a maggiore rischio sono quella della periferia (via Madonna delle Grazie, via Oasi Sacro Cuore, via Verdi) e dei quartieri della fascia costiera (Licola, Lago Patria e Varcaturo). Alla base della richiesta avanzata da Pianese c'è il timore dei gravi danni che il rallentamento nella raccolta della spazzatura potrebbe causare alla salute dei cittadini.
Domani, intanto, inizieranno le partenze dei primi camion di rifiuti napoletani diretti in Puglia. Il primo impianto Stir ad essere liberato dalla frazione umida sarà proprio quello di Giugliano. Nel capoluogo, nel frattempo, rallenta la fase di recupero della spazzatura ancora in strada: dopo avere toccato sabato quota 1400 tonnellate, il quantitativo di "monnezza" ancora da prelevare sta nuovamente crescendo e oggi, nei quartieri della città, campeggiano cumuli per circa 1800 tonnellate. Nessun impianto di tritovagliatura della provincia è stato in grado di ricevere rifiuti 'tal qualè, in quanto le vasche delle frazioni umida e secca sono sature. Delle circa 1300 tonnellate che Napoli produce quotidianamente, infatti, ne sono state conferite 757 nella discarica di Chiaiano. Le altre sono rimaste per strada.
L'assessore all'Igiene del Comune di Napoli Paolo Giacomelli si dice preoccupato: «Avevamo promesso alla cittadinanza e agli operatori economici partenopei di consegnare loro una città pulita per il ponte dell'Immacolata, ma le difficoltà di conferimento ci stanno mettendo i bastoni tra le ruote». Per Giacomelli, gli impedimenti emersi in questo giorni evidenziano «la fragilità di tutto il sistema». «Per verificare la capacità di ricezione degli impianti provinciali risulta decisiva la giornata di oggi», ha poi concluso Giacomelli