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Assange arrestato. Gli ultimi file di Wikileaks dal piano Nato anti invasione russa al capo della giunta birmana che voleva il Manchester

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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2010 alle ore 08:47.

Il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, è stato arrestato dalla polizia britannica in relazione alle accuse per stupro e molestie sessuali in Svezia. Il 39enne australiano è stato prelevato da agenti di Scotland Yard alle 9,30 locali (le 10,30 in Italia), ha riferito Sky News, senza citare le sue fonti. Definendo l'azione come politicamente motivata, il legale di Assange, Mark Stephens, ha detto che il suo assistito vuole sapere quali siano i rilievi che gli vengono mossi così da poter difendersi. La vicenda sulla quale è stato spiccato il mandato d'arresto internazionale (il secondo, perché il primo era incompleto) risale al mese di agosto quando due donne accusarono il patron di Wikileaks di averle aggredite sessualmente, accuse che Assange ha sempre negato.

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Secondo Sky News, dopo esser stato interrogato dalla polizia, Assange comparirà dinanzi ai magistrati della City of WWestminster che decideranno sull'estradizione; ma il suo avvocato ha ribadito che Assange si opporrà con tutte le sue forze a ogni tentativo di estradizione, perchè il rischio è che possa essere «consegnato agli americani».

Gli ultimi file di WikiLeaks, Al vertice di Lisbona, qualche settimana fa, tutti d'accordo per coinvolgere la Russia nel nuovo corso strategico della Nato post-guerra fredda. Ma dai file di WikiLeaks si scopre che Hillary Clinton a gennaio 2010 aveva sottoscritto un piano della Nato per difendere i paesi baltici da un eventuale e futuro attacco dei Russi. Non è l'unico dei particolare emerso con la nuova puntata delle rivelazioni del sito di Assange. Il capo della giunta militare birmana, si scopre in un un cablo diplomatico Usa, voleva comprare al nipote la squadra di calcio del Manchester Utd per il modico costo di 1 miliardo di dollari.

I birmani che vogliono il Manchester.
Mentre il popolo birmano aveva un disperato bisogno di aiuto dopo il passaggio del ciclone Nargis, il leader della giunta militare valutava se acquistare o meno il club calcistico Manchester United, offrendo un miliardo di dollari. È quanto rivela un documento dell'Ambasciata Usa di Rangoon diffuso da WikiLeaks, secondo cui nel gennaio 2009 il generale Than Shwe, il capo della giunta, grande tifoso dello United, veniva sollecitato dal nipote a presentare un'offerta per la squadra britannica. Solo pochi mesi prima, nel maggio 2008, la giunta era stata accusata dall'Onu di aver bloccato gli aiuti internazionali inviati alla popolazione, dopo che il ciclone aveva ucciso 140.000 persone.

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Than Shwe decise che fare un'offerta per lo United sarebbe "parso brutto" e optò invece per la creazione di una lega calcio birmana multimiliardaria. «Una fonte che vanta buoni rapporti riferisce che il nipote ha chiesto a Than Shwe di offrire un miliardo per il Manchester United - si legge nel documento Usa datato giugno 2009, e pubblicato oggi dal Guardian - il generale ha ritenuto che questa spesa sarebbe parsa brutta, così ha deciso di creare una lega calcio per la Birmania». Quindi, il generale birmano costrinse e pagò otto imprenditori e politici di primo piano del Paese, perché creassero delle squadre, acquistassero giocatori stranieri e costruissero nuovi stadi.

Il Piano Nato anti Russia. La Nato ha elaborato un piano per difendere i tre Paesi Baltici (Estonia, Lettonia e Lituania) da eventuali minacce provenienti dalla Russia. Lo rivelano alcuni dispacci diplomatici diffusi dal sito Wikileaks e pubblicati dal Guardian. La decisione sarebbe stata presa segretamente all'inizio di quest'anno su richiesta degli Usa e della Germania nei quartieri generali della Nato a Bruxelles, mentre si metteva fine ad anni di dibattito interno nell'Alleanza su come giudicare la Russia di Vladimir Putin. Il piano, che era stato elaborato dalla Nato per la Polonia, è stato successivamente esteso ai tre Paesi ex sovietici con una consistente minoranza russa, che avevano chiesto all'Alleanza una protezione supplementare. Estonia, Lettonia e Lituania sono entrati a far parte della Nato nel 2004. In particolare, emerge dai cablogrammi, l'avventura militare russo-georgiana del 2008, aveva contribuito a far riemergere antichi fantasmi nella memeoria dei Baltici: in molti telegrammi i responsabili americani chiedono ai loro omologhi baltici di restare calmi e di non irritare la Russia. «Gli avvenimenti della Georgia stanno dominando l'attualità come raramente accaduto per altri fatti», si legge in un comunicato dell'ambasciata americana a Riga, citato dal New York Times.

I file che riguardano l'Italia sarebbero 2.947. Sarebbero 2.947 i file dalle sedi diplomatiche statunitensi in Italia consegnati da Wikileaks ai media partner: 2.890 da Roma, 10 da Firenze, 38 da Milano, 19 da Napoli. Lo si evince dalla mappa degli oltre 251.000 file dalle ambasciate e consolati Usa nel mondo pubblicata dal tedesco Der Spiegel, che sostanzialmente coincide con le altre rese note dai media partner di Wikileaks. La gran parte dei «file italiani» sarebbe concentrata nel decennio 2000-2010.

Mosca si dice sconcertata. Mosca è sconcertata dalle informazioni pubblicate da WikiLeaks secondo cui quest'anno la Nato ha preparato un piano per proteggere gli stati baltici e la Polonia da possibili aggressioni russe. "Queste pubblicazioni provocano molti interrogativi e sconcerto da parte nostra. In particolare perchè il recente vertice Nato-Russia ha adottato un comunicato congiunto che afferma chiaramente che la sicurezza dei paesi Nato e della Russia è collegata e che i paesi aderenti al Consiglio Nato-Russia si asterranno dall'uso o dalla minaccia della forza l'uno contro l'altro" spiega un fonte del ministero degli Esteri a Interfax. «La Russia ha ripetutamente sollevato la questione della necessità di garantire che non ci sia pianificazione militare mirata l'uno contro l'altro» dice la fonte. «Fatti evidenti dimostrano che la Russia non sta aumentando la sua presenza militare ai confini del paesi menzionati nei documenti, ma al contrario sta coerentemente riducendo gli armamenti pesanti nella regione di Kaliningrad e adottando misure per ridurre il potenziale militare ai confini occidentali» prosegue. «Non abbiamo mai capito i pattugliamenti aerei Nato sui Baltici piuttosto che lo sviluppo congiunto del potenziale per rispondere a reali, e non immaginarie, minacce che derivano primariamente da attacchi aerei terroristici».

Cablogramma di Hillary alla Siria: basta missili per gli Hezbollah in Libano. Non è tutto, dagli ultimi file pubblicati risulta che il segretario di Stato americano Hillary Clinton nel febbraio scorso inviò personalmente un cablogramma alla Siria per dire «basta» con la consegna di missili balistici a Hezbollah in Libano. Lo rivela il New York Times, riportando il testo del cablogramma inviato dalla Clinton, e ottenuto da WikiLeaks. «Nei nostri incontri della settimana scorsa - ha scritto il segretario di Stato ai siriani - era stato affermato che la Siria non trasferisce più alcun nuovo missile a Hezbollah in Libano. Tuttavia noi siamo a conoscenza di tentativi in corso da parte siriana di dotare Hezbollah di missili balistici. Devo sottolineare che questa attività è fonte di profonda preoccupazione per il mio governo, e vi diffidiamo con forza dal continuare con questa seria escalation». Secondo un ufficiale del Pentagono, l'arsenale di Hezbollah in Libano è attualmente dotato di circa 50 mila razzi e missili, tra cui dai 40 ai 50 Fateh-110 (i missili terra-terra capaci di una gittata di almeno 200 km, dunque in grado di raggiungere Israele) e 10 Scud-D (l'evoluzione dei missili balistici SS-1 a corto raggio di produzione sovietica)

Il cablo sul Nicaragua: Ortega? «un pazzo» con «il suo stato criminale». Secondo dispacci dell'ambasciata Usa a Managua, resi noti da El Pais, un altro media partner di WiKileaks, il Nicaragua è considerato uno «stato criminale» che viene finanziato dalle reti internazionali del narcotraffico e, da qualche anno, anche grazie alle «valige piene di soldi» inviate del presidente venezuelano Hugo Chavez. «Il presidente Ortega è completamente pazzo... è diventato una minaccia per il Paese», afferma riferendosi a Daniel Ortega uno dei cable partiti nella primavera del 2009 dall'ambasciata di Managua e diretti a diversi uffici Usa. Altri quattro documenti citati dal quotidiano spagnolo, del 2008 e 2009 sempre dall'ambasciata in Nicaragua, sostengono che nella campagna elettorale del 2007 che portò al potere Ortega, i sandinisti ottennero finanziamenti da narcotrafficanti internazionali, i quali a loro volta furono beneficiati da «giudici sandinisti per mettere in libertà trafficanti che si trovavano in carcere».

Pyongyang vende missili a Iran e Siria. La Corea del Nord vende missili e tecnologia militare a Iran e Siria, che finiscono nelle mani di Hezbollah in Libano, Hamas a Gaza e gruppi armati in Iraq. A rivelarlo sono alcuni cablogrammi inviati dal Dipartimento di Stato e dalle ambasciate americane in diversi Stati del Medio Oriente riportati dai media partner di Wikileaks, tra cui lo spagnolo El Pais e l'americano New York Times. Dai documenti - si legge sul giornale madrileno - si può evincere che alla radice del traffico di armi tra i Paesi arabi più radicali «c'è il programma missilistico della Corea del Nord».

In un cablogramma del 6 ottobre 2009 inviato dal Dipartimento di Stato si evidenzia, ad esempio che «la Siria è un altro dei clienti chiave della Corea del Nord, che ha fornito Damasco di missili Scud-C con un raggio di 500 chilometri e di tecnologia» per estendere il raggio d'azione a «700 chilometri». Stesso discorso per l'Iran al quale Pyongyang «continua a fornire assistenza per i programmi missilistici».

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