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La scuola italiana frena la caduta e inizia a riprendersi (ma lentamente)

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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2010 alle ore 14:58.

La perfomance degli studenti italiani resta sotto la media Ocse, ma rispetto al passato frena la caduta: arriva, infatti, una crescita lenta in lettura, ma anche in matematica e scienze: «Un risultato eccezionale», ha dichiarato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, commentando l'ultimo rapporto Ocse-Pisa (Programme for international student assessment), sulle performance dei ragazzi nella lettura, in matematica e nelle scienze, presentato a Parigi.

In Italia i dati sono stati illustrati nella sede dell'Invalsi, a Frascati (Roma). «Migliori risultati nell'istruzione sono un forte segnale precursore di futura crescita economica», ha detto il segretario generale dell'Ocse Angel Gurria, mentre per il presidente dell'Invalsi, Piero Cipollone: «Stiamo convergendo verso l'alto, a testimonianza che se si lavora nelle scuole si può migliorare a prescindere dai tagli».

L'indagine è stata svolta nell'aprile 2009 e ha interessato 74 paesi (nel 2000, all'esordio di questa pubblicazione, i paesi erano 35), di cui 34 membri Ocse. Per l'Italia hanno partecipato 1.097 scuole e 30.905 studenti, 15enni scolarizzati.Tra le nazioni industrializzate, Corea e Finlandia sono ai primi posti, ma il top assoluto é della provincia di Shanghai in Cina. In più: le ragazze nella lettura (accesso, interpretazione e valutazione di testi) sono più brave dei ragazzi in media di circa 39 punti, equivalenti a un anno di scuola. E, in genere, i sistemi scolastici migliori, risultano quelli in cui gli studenti hanno buoni risultati indipendentemente dal background socio-economico e che i sistemi con le migliori performance sono quelli che tendono a dare priorità agli stipendi degli insegnanti rispetto alle dimensioni ridotte delle classi. Scuole pubbliche e private raggiungono risultati simili una volta che si tiene conto del background. Le scuole con una buona disciplina e migliori relazioni studenti-insegnanti raggiungono migliori risultati nella lettura. Tuttavia, la percentuale di studenti che dicono di leggere per piacere è calata dal 69% del 2000 al 64% del 2009.

Per quanto riguarda l'Italia, i nostri 15enni in lettura, sottolinea Laura Palmerio, ricercatrice dell'Invalsi, si piazzano in 29ma posizione, totalizzando un punteggio di 486, a fronte di una media Ocse di 493, con un divario di 7 punti. Lo scostamento nel 2000 era di 13 punti, nel 2004 di 18, nel 2006 era cresciuto fino a 23 punti. Anche questa edizione del rapporto conferma che le ragazze hanno raggiunto un risultato migliore rispetto ai maschi, con 46 punti in più. A livello regionale si riscontrano forti differenze con il Nord che supera la media Ocse (Nord-Ovest 511, Nord-Est 504) e il Sud e le isole che mostrano valori inferiori al punteggio nazionale (rispettivamente 468 e 456). Anche per quanto riguarda il tipo di scuola emergono decisi scostamenti con i licei a quota 541 e la formazione professionale che si attesta su un punteggio di 399. «Bisogna lavorare per diminuire la percentuale di studenti che risultano ancora sotto la sufficienza», ha evidenziato Elena Ugolini, del comitato direttivo Invalsi.

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Per la matematica il nostro Paese si piazza al 35mo posto, con un punteggio di 483 (496 la media Ocse). La distanza dunque è di 13 punti mentre nel 2006 lo scarto era di 36 punti e nel 2003 di 34. Nel Nord Italia si registrano tuttavia performance superiori alla media Ocse (507) mentre nel Sud e nelle isole il punteggio è inferiore rispetto a quello medio italiano .I primi posti nella graduatoria internazionale li conquistano Cina, Singapore e Hong Kong.

In Scienze - 35mo posto in classifica - il divario si è dimezzato rispetto al 2006. Il punteggio medio degli studenti italiani è di 489 contro una media Ocse di 501, con una distanza di 12 punti (25 nel 2006). Se i dati confermano i migliori esiti degli studenti settentrionali, emerge pure che in questa edizione dell'indagine sono gli studenti del Sud a far registrare gli incrementi maggiori. La Puglia, per esempio, segna un recupero che in matematica supera i 50 punti.

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