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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2010 alle ore 12:20.
Mentre Roma si prepara per la manifestazione nazionale del Pd, che inizierà alle 14, in 42 piazze di tutta Italia stamattina sono stati allestiti altrettanti gazebo del Pdl, che saranno aperti oggi e domani per raccogliere firme a sostegno del governo. Oltre ai gazebo, nelle 42 città il Pdl organizzerà anche comizi e incontri con gli elettori.
Per l'occasione il premier Silvio Berlusconi ha registrato un audiomessaggio, con il quale sostiene l'intenzione di raccogliere «milioni di firme» per «informare su quanto di buono ha fatto il nostro governo» e per «impedire il tradimento degli elettori».
«Care amiche, cari amici – così inizia il messaggio del presidente del Consiglio - vi ringrazio fin d'ora per la grande partecipazione alla grande manifestazione che il Pdl ha organizzato nei gazebo, nelle piazze e nei teatri di tutte le città, per consentire agli italiani, a tutti gli italiani di rendersi protagonisti di «una grande operazione di amore e di verità» a sostegno del nostro governo del fare, per impedire il tradimento degli elettori».
Un'operazione, aggiunge, «anzitutto di amore, perché non possiamo accettare che chi è stato eletto nel 2008 nella lista "Popolo della libertà-Berlusconi presidente" ora tradisca il mandato degli elettori e porti al governo la sinistra che le elezioni le ha perse».
«Perché siamo la maggioranza moderata e liberale che prova orrore di fronte all'idea che l'Italia possa essere governata dalle forze illiberali che sono eredi del comunismo».
«Ma non è soltanto un'operazione di amore, è anche un'operazione di verità - continua il messaggio del premier - perché grazie alla vostra testimonianza diretta e ai milioni di firme che raccoglieremo, gli italiani saranno informati su quanto di buono ha fatto il nostro governo nei primi due anni di attività e sui tanti provvedimenti positivi per le famiglie e le imprese e sulle riforme che il nostro governo ha realizzato e che la gran parte della stampa e delle tv ha scelto di ignorare».