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Questo articolo è stato pubblicato il 14 dicembre 2010 alle ore 14:39.
Amministratore di condomini milanese fugge con 7-8 milioni di euro in un paese dell'America del Sud. Sono i soldi per la gestione delle spese di un bel numero di condomini, si parla tra gli 80 e i 100 (più di 2mila le famiglie coinvolte), in ogni zona di Milano. Questa la notizia diffusa dell'Assocond Conafi - promotrice della decreto legislativo 122/2005 sulla tutela dei diritti patrimoniali degli acquirenti di immobili da costruire - che ha già costituito un pool di professionisti (avvocati, commercialisti, revisori dei conti) per far fronte all'emergenza e al quale possono rivolgersi tutti i condomini coivolti nella vicenda.
«Sembra impossibile ma è così - si legge nel comunicato - . Da una settimana lui, Carlo Beretta, e la moglie, si erano resi irreperibili. Alla fine della scorsa settimana i dipendenti dello studio si sono visti recapitare la lettera di licenziamento. Sui conti correnti dei diversi condomini amministrati risultano poche migliaia di euro».
Cosa fare subito
La prima emergenza è proprio la difficoltà ad ottenere la restituzione dei documenti attestanti i rendiconti e le operazioni effettuate sui singoli condomini.
Cosa fare in parlamento
Se ancora ci fossero dubbi questa è l'ennesima dimostrazione della necessità di portare alla conclusione e con urgenza la riforma del condominio che da anni giace in parlamento tra proposte e controproposte. L'ultima, a firma di Lino Duilio, propone proprio l'istituzione di un "fondo di garanzia" alimentato dagli stessi amministratori, in grado di evitare i disagi e la bancarotta di centinaia di condomini come nel caso dei condomini amministrati dal Beretta.