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Questo articolo è stato pubblicato il 14 dicembre 2010 alle ore 16:53.
Duemilaseicentocinque candele accese, una per ogni giorno trascorso da Mikhail Khodorkovsky in prigione: a Mosca, sulla piazza Pushkin, è stata organizzata un'azione "di simbolico sostegno" all'ex patron di Yukos, in carcere da oltre sette anni e in attesa domani del verdetto del secondo processo.
«È un simbolo non solo di Khodorkovski, ma di come viviamo in uno stato autoritario», spiega uno degli organizzatori. Le candele, precisa un esponente della sezione giovanile del movimento 'Solidarietà', non indicano lutto, ma il pericolo che in Russia «scoppi un incendio». Sulla piazza ci sono pochi poliziotti e negli ultimi giorni le forze dell'ordine non hanno cercato di bloccare alcune manifestazioni di protesta oraganizzate in vista del nuovo verdetto per Khodorkovsky. Chiaro segno che le autorità percepiscono la crescente valenza politica del caso.
La procura chiede 14 anni per furto di greggio (che sarebbe stato sottratto alla sua stessa compagnia petrolifera) e, se condannato, agli otto anni già passati in carcere se ne aggiungeranno altri sei.