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Questo articolo è stato pubblicato il 14 dicembre 2010 alle ore 11:09.
Il governo passa alla Camera e al Senato. Il partito di Fini si astiene al senato e si divide (due voti a favore del governo e Moffa che vota la sfiducia ma chiede le dimissioni del capogruppo Italo Bocchino) alla Camera.
DIRETTA VIDEO / Il voto di fiducia al senato
DIRETTA VIDEO / Il voto di fiducia alla camera
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Berlusconi incassa la fiducia al Senato, con 162 voti favorevoli, 135 no, 11 astenuti. I senatori presenti sono stati 309, la maggioranza era di 155, i votanti sono stati 308. A favore del governo Berlusconi hanno votato Pdl e Lega Nord. I no sono arrivati da Pd, Idv , Udc, Mpa e Api. I dieci senatori di Fli si sono invece astenuti, come annunciato in sede di dichiarazione di voto dal capogruppo al Senato, Pasquale Viespoli. Ora, ha detto Viespoli, «Berlusconi si dimetta ed eviti la conta alla Camera», visto che in caso di sfiducia a Montecitorio, i finiani saranno disponibili solo a un nuovo governo di centrodestra, senza fare ribaltoni. Ma con un premier diverso da Silvio Berlusconi». L'undicesimo astenuto è stato Enrico Musso, ex senatore Pdl ora al gruppo misto.
Voto favorevole da parte del Pdl. Per il capogruppo azzurro, Maurizio Gasparri «la strada per rafforzare il governo non è certo quella delle lacerazioni». Secondo Gasparri «chi ha presentato le mozioni di sfiducia sa solo dire dei no» e fa proposte «ispirate alla ritualità della vecchia politica, delle quali l'Italia non ne può più». «Abbiamo comunque apprezzato - ha aggiunto - l'astensione di Fli e colto questo segnale positivo».
Voto contrario dal Pd. Per Anna Finocchiaro l'unica alternativa in caso di crisi è «un governo di responsabilità nazionale». «Ma se si andrà a votare - ha aggiunto - noi siamo pronti». Disco rosso anche da parte di due dei tre senatori del Mpa. La loro decisione è stata motivata così da Giovanni Pistorio: «Berlusconi ha tradito gli elettori meridionali sottraendo le risorse Fas». Il terzo senatore Mpa, Sebastiano Burgaretta, ha votato la fiducia al governo Berlusconi.