Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2010 alle ore 15:05.
Sarebbe quasi tentato di rompere il suo fioretto: l'impegno a non polemizzare con Silvio Berlusconi dopo il battesimo del polo della nazione. Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, però, preferisce rigare dritto. Ma una battuta all'indirizzo del Cavaliere, che ha apostrofato lui e l'ex leader di An come «Cip e Ciop», se la lascia comunque scappare. «Adesso io e Fini siamo Cip e Ciop, quando facemmo la campagna elettorale a tre punte con Berlusconi eravamo Qui, Quo e Qua».
Berlusconi: unirò tutti i moderati, riforme per evitare ribaltoni di palazzo (di Nicoletta Cottone)
Berlusconi «l'inaffondabile», Les Echos: «Buona notizia per l'Italia». Duro l'Economist (di Elysa Fazzino)
Così la conferenza stampa convocata dall'Udc a Montecitorio, per presentare una proposta di legge sulle famiglie, diventa un piccolo show del numero uno centrista. Che, al premier impegnato nella costruzione del grande rassemblement dei moderati , replica così. «Rispetto le cose che dice - aggiunge Casini - ma l'unità dei moderati non si crea su appelli e slogan ma sui fatti. Noi lavoriamo sui fatti». E comunque assicura il leader dei centristi «gli appelli che vengono da una parte e dall'altra non ci interessano per la semplice ragione che non siamo sul mercato: abbiamo le nostre idee e siamo impegnati a sviluppare un'altra idea dell'Italia e del paese».
Insomma, il nascente polo della nazione prova a serrare i ranghi per evitare nuove fuoriuscite da Fli e dall'Udc strette dal pressing del premier e dei suoi. Ma i nodi del nuovo asse Casini-Fini-Rutelli stanno venendo via via al pettine. A cominciare dal delicatissimo tassello dei temi etici. Casini sa bene che il terzo polo non piace oltretevere e dalle pagine di Avvenire, organo dei vescovi, è arrivato un segnale chiarissimo di non gradimento, legato soprattutto alla storia politica di Fini e alle posizioni assunte su alcune questioni cruciali per la Chiesa. Così il numero uno centrista prova a rasserenare gli animi. «Le alleanze politiche si creano su questioni importanti. Uno dei grandi capitoli per noi cattolici sono i valori indisponibili, la difesa della vita, ma sono valori che tagliano trasversalmente tutte le forze in campo e su questi valori chiediamo un voto unitario di tutti i cattolici del Parlamento».