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Questo articolo è stato pubblicato il 19 dicembre 2010 alle ore 18:16.
Riforma economica shock in Iran. Il governo ha tagliato i sussidi pubblici ai carburanti che consentivano di tenere i prezzi della benzina artificiosamente bassi. Dopo l'intervento, in vigore da oggi, il prezzo della benzina in Iran, è quadruplicato ingenerando nelle autorità il timore di contestazioni. Polizia e forze della sicurezza presidiano la principali stazioni di servizio a Teheran, dove il pericolo di tumulti è più elevato, ma per ora la situazione è tranquilla. Il prezzo della benzina da oggi vola così a 4 mila rial (l'equivalente di 30 centesimi di euro) al litro dagli attuali mille rial, fino a 50 litri a testa al mese (poco più di un pieno di benzina). Oltre questa soglia di litri, gli automobilisti iraniani saranno pagheranno settemila rial al litro.
La riforma di Ahmadinejad. Fino a oggi lo Stato pagava cento miliardi di dollari
all'anno per continuare a calmierare i prezzi. Un costo diventato insostenibile. Il presidente ha anche detto che dopo l'abolizione dei sussidi, i prossimi passi saranno le riforme dei settori bancario e fiscale. L'applicazione della riforma era stata rinviata di alcuni mesi, nel timore del malcontento popolare provocato da una prevedibile fiammata inflazionistica: «Spetta a voi - ha detto Ahmadinejad - rifiutare di comprare i prodotti che avranno un aumento ingiustificato del prezzo». La stangata riguarda anche il gasolio per autotrazione che passa da 165 a 1.500 rial.
In aumento anche luce e gas. In arrivo aumenti anche per le bollette di luce, gas per uso domestico e acqua dalle tre alla cinque volte. Una parte del denaro risparmiato verrà impiegata dallo Stato per distribuire aiuti in denaro pari a circa 65 euro ogni due mesi alle famiglie che ne abbiano fatto richiesta.