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Questo articolo è stato pubblicato il 19 dicembre 2010 alle ore 16:31.
Dolore e cordoglio, in Italia e in Europa, per l'improvvisa scomparsa di Tommaso Padoa Schioppa, economista, ex componente del board della Banca centrale europea ed ex ministro dell'Economia nell'ultimo governo Prodi. «Partecipo con indicibile turbamento e tristezza al dolore dei familiari e al più generale cordoglio per l'improvvisa scomparsa di Tommaso Padoa Schioppa – scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano nel messaggio alla famiglia -. È stato un grande servitore dello Stato e dell'interesse pubblico, che nell'esercizio di tutte le alte funzioni cui è stato chiamato in Italia e in Europa ha lasciato l'impronta del suo eccezionale talento, della sua preziosa professionalità, della sua passione civile e della sua integrità personale». E aggiunge: «È stato tra coloro che hanno saputo tradurre l'ideale europeistico in analisi e progetti sapienti e concreti, dando in particolare un contributo incancellabile alla nascita dell'euro e alla costruzione dell'Eurozona».
Il ricordo di Romano Prodi
«Quando si debbono prendere decisioni politiche, bisogna guardare al futuro, al domani, non all'oggi. Il suo ultimo libro è intitolato 'La veduta corta', cioè la sua angoscia, che condividevamo in pieno, contro chi guarda solo all'oggi e non guarda al domani». Così Roomano Prodi ha ricordato l'amico Tommaso Padoa-Schioppa, ministro dell'Economia nel suo ultimo governo. I maggiori successi dello scomparso economista? «Da giovane, quando impostarono a Bruxelles le strutture finanziarie che avrebbero preparato l'euro, e nell'età più matura, quando ha portato il deficit al 2%, vincendo così una sfida che era quasi impossibile», ha risposto l'ex premier. Prodi ha fatto un riferimento anche alla celebre definizione «bamboccioni» pronunciata da Padoa-Schioppa e riferita ai giovani che restano a lungo in famiglia. Secondo l'ex presidente del consiglio, quella battuta esprimeva «il dolore» di vedere una generazione «a cui vengono chiusi i cancelli» o che si chiude da sola «per un senso di rassegnazione» e fu un esempio dell'esigenza di «dire le cose come stanno».