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Questo articolo è stato pubblicato il 28 dicembre 2010 alle ore 10:43.
«Ridateci nostra figlia»: lo hanno detto i genitori di Yara in un appello alla stampa, a distanza di 32 giorni dalla scomparsa della ragazza da Brembate Sopra (Bg) «Noi imploriamo la pietà di quelle persone che trattengono Yara - hanno detto Fulvio e Maura Gambirasio, tenendosi per mano - chiediamo loro di rispolverare nella loro coscienza un sentimento d'amore; e dopo averla guardata negli occhi gli aprano quella porta o quel cancello che la separa dalla sua libertà».
Parlano di «cammino di speranza» mamma e papà Gambirasio perchè, spiegano: «noi crediamo, siamo convinti, come le forze dell'ordine, che Yara sia viva. «Noi vi preghiamo - hanno detto commossi i genitori di Yara nell'ex colonia elioterapica, fino a qualche giorno fa tempo base delle ricerche - ridateci nostra figlia, aiutateci a ricomporre il puzzle della nostra quotidianità, aiutateci a ricostruire la nostra normalita».
«Non meritiamo di proseguire la nostra vita senza il sorriso di Yara», è scritto ancora nell'appello. «Noi siamo una famiglia semplice, siamo un nucleo di persone che ha basato la propria unità sull'amore, sul rispetto, sulla sincerità e sulla solarità del nostro quieto vivere. Da un mese - prosegue l'appello - ci stiamo ponendo innumerevoli domande sul chi, il che cosa, il come, il quando e il perchè ci sta accadendo tutto ciò. Noi non cerchiamo risposte, noi non chiediamo di sapere, noi non ci assilliamo per capire, noi non vogliamo puntare il dito verso qualcuno, noi desideriamo solo, immensamente, che nostra figlia faccia ritorno nel suo mondo nel suo paese, nella sua casa, nelle braccia dei suoi cari».