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Questo articolo è stato pubblicato il 28 dicembre 2010 alle ore 15:30.
Tagli agli stipendi più elevati, blocco degli aumenti di anzianità e modifica dei pensionamenti anticipati al Quirinale. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano - si legge in una nota della presidenza della Repubblica, su proposta del Segretario generale e sentite le organizzazioni sindacali - ha applicato, per il triennio 2011-2013, le misure "salva conti" previste dalla manovra economica 2010. I soldi risparmiati nei tre anni saranno riassegnati al fondo per l'ammortamento dei titoli del debito pubblico.
Sul fronte stipendi spiegano dal Quirinale, sono applicate le trattenute del 5% e del 10% sulle buste paga superiori, rispettivamente, ai 90mila e ai 150mila euro, e sono bloccate le progressioni automatiche di anzianità per le fasce stipendiali più elevate. In più, è mantenuto il blocco dell'adeguamento all'incremento del costo della vita di tutte le retribuzioni e dei trattamenti pensionistici in atto dal 2008.
Disco verde pure alla modifica della normativa sui pensionamenti anticipati di anzianità, fissando a regime il limite di 60 anni di età e 35 di anzianità utile al pensionamento, con l'introduzione in via transitoria di misure dissuasive attraverso significative riduzioni dei trattamenti pensionistici.
I risparmi così ottenuti, si legge ancora nel comunicato, si aggiungono alle economie già realizzate dal 2006 al 2010, che hanno già consentito di mantenere ferma la richiesta di dotazione per il Colle a carico del bilancio dello Stato per ciascun anno del triennio 2011-2013 al livello del 2010 di 228 milioni di euro (sostanzialmente pari al livello del 2008, a seguito della riduzione di 3.217.000 euro della dotazione per il 2009).