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Questo articolo è stato pubblicato il 28 dicembre 2010 alle ore 18:51.
Ormai è chiaro che gli attentati con pacchi esplosivi a Roma sono stati organizzati dalla Fai, la Federazione anarchico informale, in risposta all'appello degli anarchico insurrezionalisti greci. «Finora non sono emersi collegamenti materiali» tra le bombe a Roma e i 14 plichi esplosivi inviati da Atene nelle cancelliere europee a novembre, dicono sia il capo della polizia Antonio Manganelli sia le autorità greche. Ma ciò non toglie che «i contatti e la sinergia di intenti tra gli anarco-insurrezionalisti dei due paesi - sottolinea il capo della polizia - sono costantemente oggetto di indagini congiunte da parte delle forze di polizia».
Tanto che gli inquirenti italiani e la magistratura hanno chiesto ai colleghi greci di verificare la posizione di alcuni italiani che potrebbero essere collegati a inchieste condotte in Grecia. E proprio a questa «sinergia» che riporta il volantino con cui la 'Cellula rivoluzionaria Lambros Fountas' ha rivendicato le bombe di Roma. Fountas è un anarchico greco ucciso a marzo scorso durante uno scontro a fuoco con la polizia: l'obiettivo è dunque quello di colpire gli interessi di quei paesi dove è forte la repressione contro gli anarchici e di condividere le lotte contro carceri, centri per la detenzione degli imigrati e capitale.
Ma che sta succedendo in Grecia per far scattare questa strategia del terrore su dimensione europea? Soffia aria pesante ad Atene in vista del processo a gennaio contro il gruppo più violento dei terroristi greci. Un'atmosfera metifica che potrebbe fare nuovi danni, attentati e diffondersi nel resto d'Europa. Gli anarchico-insurrezionalisti greci hanno annunciato di essere pronti per una «prossima grande insurrezione globale» che dovrà inserirsi nelle manifestazioni studentesche e popolari, mentre a Roma è stato intercettato un nuovo pacco-bomba destinato proprio all'ambasciata di Atene. Sebbene gli inquirenti italiani non vedano «collegamenti materiali» con gli attentati simili compiuti lo scorso novembre dalla capitale ellenica, la "sintonia strategica" appare innegabile e spinge ad una sempre più stretta collaborazione le autorità dei due paesi, peraltro già attiva.