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Questo articolo è stato pubblicato il 31 dicembre 2010 alle ore 12:11.
Il presidente brasiliano in scadenza Luiz Inacio Lula da Silva ha concesso lo status di rifugiato politico a Cesare Battisti.L'ex terrorista resterà comunque in carcere almeno fino a febbraio. La decisione è stata presa dopo un incontro con l'avvocato generale dello stato Luis Inacio Lucena Adams nel palazzo presidenziale del Planalto.L'annuncio della mancata estradizione è stato fatto dal ministro degli esteri Celso Amorim. Nella nota si legge che il governo brasiliano ha appreso con stupore (una profunda estranheza) le posizioni e le critiche a Lula espresse dal nostro governo ieri, prima della presa di posizione ufficiale del presidente. Secondo il ministro la posizione del Brasile non rappresenta un affronto verso il nostro paese «nel momento in cui si creano situazioni particolari che possono generare rischi per la persona, nonostante il carattere democratico dei due stati».
La dura reazione dell'Italia
«La decisione del Presidente Lula ha suscitato in me profonda delusione, amarezza e contrarietà. Gli avevo scritto nel gennaio 2009, illustrandogli ampiamente le circostanze di fatto, e gli argomenti giuridici e politici, che chiaramente militavano per la concessione dell'estradizione di Cesare Battisti; gli riproposi tutti i termini della questione - spiega il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano in una nota - incontrandolo a L'Aquila in occasione del G8 e ricavai da quell'incontro motivi di fiducia nella comprensione, da parte brasiliana, delle ragioni dell'Italia». «A maggior ragione, mi appare incomprensibile la decisione, le cui motivazioni appaiono tanto infondate quanto insensibili alle garanzie dell'ordinamento giuridico e alla tradizione democratica del nostro paese. Non mi resta che confidare in una seria considerazione, nelle competenti sedi brasiliane, delle nuove istanze che saranno prodotte dalle autorità italiane; e rivolgere un pensiero addolorato - conclude il capo dello Stato - alle vittime dei crimini di Battisti come di tutte le vittime del terrorismo».
«Esprimo profonda amarezza e rammarico per la decisione del presidente Lula di negare l'estradizione del pluriomicida Cesare Battisti nonostante le insistenti richieste e sollecitazioni a ogni livello da parte italiana. Si tratta- afferma il presidente del Consiglio in una nota diffusa da Palazzo Chigi - di una scelta contraria al più elementare senso di giustizia». «Esprimo ai familiari delle vittime tutta la mia solidarietà, la mia vicinanza e l'impegno a proseguire la battaglia perché Battisti venga consegnato alla giustizia italiana. Considero la vicenda tutt'altro che chiusa: l'Italia non si arrende e farà valere i propri diritti in tutte le sedi», conclude Berlusconi.