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Questo articolo è stato pubblicato il 03 gennaio 2011 alle ore 11:56.
La Corte dei conti indaga sugli sprechi della Rai. I magistrati contabili contestano al direttore generale Mauro Masi di aver procurato alla Rai un danno erariale di 680mila euro con le maxi-liquidazioni concesse ad Angela Buttiglione (ex direttore dei Servizi parlamentari, del Tgr ed ex direttore generale di Rai Corporation) e Marcello Del Bosco (direttore di Radio Rai fino a metà del 2009). Secondo gli atti dell'istruttoria depositati dal vice procuratore generale Massimo Di Stefano è stata chiesta la condanna di Masi per "esborsi ingiustificati", con un danno quantificato in 680mila euro (420mila euro concessi alla Buttiglione e 260mila euro a Del Bosco). L'udienza è fissata al 7 aprile. Angela Buttiglione ha ricevuto in totale la non trascurabile somma di 935mila euro, mentre Del Bosco una cifra di poco superiore ai 700mila euro.
Cifre record legate a due specifici obblighi
Si tratta di super compensazioni contrattuali - denunciate dal consigliere Rai dell'opposizione Antonino Rizzo Nervo - erogate a fronte dell'assunzione da parte di Angela Buttiglione e Marcello Del Bosco di due specifici obblighi: non lavorare per due anni in testate concorrenti e garantire la segretezza per le attività svolte nell'ambito del rapporto di lavoro. Uno scivolo di 515mila euro alla Buttiglione, cifra alla quale si sono sommati 420mila euro per astenersi da "attività concorrenti", mentre per Marcello Del Bosco un incentivo di 435mila euro, al quale si sono sommati 260mila euro per il "patto di non concorrenza".
Censurabile la compensazione per il patto di non concorrenza
La Corte dei conti ritiene ingiustificata l'erogazione di 680mila euro per il patto di non concorrenza e censura, quindi, l'esborso ingiustificato ricordando che la decisione della Rai di rimuovere i due giornalisti, senza dargli una ricollocazione adeguata, implica «l'insussistenza del timore che essi intraprendessero attività concorrenti in grado di danneggiare l'azienda». I magistrati contabili hanno anche analizzato varie vicende di dirigenti Rai rimasti privi di collocazione dopo aver ricoperto incarichi di prestigio (dal direttore di Raitre Paolo Ruffini all'ex dg della Rai Claudio Cappon) che hanno solo prodotto cause di lavoro costose per l'azienda, con conseguente danno erariale.