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Il Vaticano all'imam di Al Azhar: nessuna ingerenza da Benedetto XVI. In Egitto monta la collera dei copti

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Questo articolo è stato pubblicato il 03 gennaio 2011 alle ore 09:55.

Nessuna ingerenza negli affari interni dell'Egitto, ma solo solidarietà alla comunità copta colpita dall'attentato di capodanno in una chiesa della città di Alessandria, riaffermazione del valore della libertà religiosa basata sulla dignità della persona umana e preoccupazione per le conseguenze della violenza su tutta la popolazione egiziana, sia cristiana che musulmana.

Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, risponde così alle parole dell'imam di Al-Azhar, che aveva accusato il pontefice di intromettersi negli affari dell'Egitto, sottolineandone, invece, gli aspetti positivi, come «la condanna che l'imam ha fatto dell'attentato, invitando al dialogo e alla pacifica convivenza di cristiani e musulmani in Egitto». Padre Lombardi ha citato anche il messaggio di Benedetto XVI in occasione della Giornata mondiale della pace (1° gennaio), dedicato proprio al tema della libertà religiosa «senza discriminazioni per l'una o l'altra religione»; «quindi - ha proseguito il direttore della sala stampa vaticana - non si vede come questo atto di partecipazione del papa, così desideroso di ispirare non violenza in tutti, possa essere considerato una ingerenza. Credo che ci siano stati dei malintesi nella comunicazione, ma non penso proprio che ci sia da insistere su queste dichiarazioni dell'imam».

Le iniziative in Italia contro la persecuzione dei cristiani
E molte sono già le iniziative politiche in sostegno alle minoranze cristiane in Egitto e nel mondo. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha sostenuto in un'intervista al Tg2 che «il tema della protezione dei cristiani, che sono vittime di una vera e propria persecuzione in tanti paesi, richiede un'azione dell'Europa, non soltanto parole». Per questo il titolare della Farnesina ha annunciato che chiederà «che questo stesso mese di gennaio il consiglio dei ministri degli Esteri dell'Unione esamini l'argomento, discuta, tragga delle conclusioni e delle decisioni». A sostegno dell'iniziativa di Frattini il Pd ha annunciato una mozione per chiedere l'intervento in parlamento del titolare della Farnesina «affinchè il governo abbia un forte appoggio nelle iniziative urgenti da prendere». Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha proposto nella capitale una «grande manifestazione in cui le associazioni religiose cattoliche, insieme a rappresentanti di ogni religione, manifestino la loro solidarietà con tutti i cristiani e tutti i perseguitati per la loro fede nel mondo».

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La protesta dei copti al Cairo
Intanto al Cairo migliaia di copti sono scesi ieri in strada e hanno occupato quasi un chilometro di lungo Nilo: scandendo slogan contro la «mancanza di polizia», invitando alla «vendetta» e reclamando «l'uguaglianza con i musulmani», hanno cercato di sfondare il cordone della polizia vicino al ministero degli Esteri. Negli scontri dieci manifestanti sono rimasti feriti. I cristiani, che sono fra il 6 e il 10% dei circa 80 milioni di egiziani, appaiono sempre più esasperati. La tv satellitare Al Jazira, che ha dato la notizia dei 17 arresti per l'attentato, ha riferito che gli investigatori egiziani seguono ora la pista di «un gruppo radicale locale» ma «guidato dall'estero». Sulla strage grava infatti l'ombra di Al Qaeda, la cui ala irachena aveva minacciato all'inizio dello scorso novembre di colpire la comunità copta a causa di una intricata vicenda con al centro due cristiane che sarebbero state «tenute prigioniere» in monasteri perchè convertitesi all'Islam. Intanto, anche in vista del Natale, che gli egiziani copti festeggeranno il 7 gennaio, è stata rafforzata la sicurezza intorno alle chiese. Un anno fa, infatti, otto cristiani furono falciati a colpi d'arma da fuoco all'uscita da una funzione religiosa proprio la notte di Natale. Una scia di sangue che purtroppo non si è interrotta.

Una donna cristiana uccisa in casa a Baghdad
Intanto anche in Iraq si deve registrare un nuovo episodio di violenza contro i cristiani. Alcuni uomini armati hanno fatto irruzione nella casa di una donna a Baghdad aprendo il fuoco e uccidendola sul colpo per poi dileguarsi portando via i suoi averi. La donna, che viveva da sola nel sobborgo di Al-Wahda, si chiamava Rafah Toma ed è l'ultima vittima in ordine di tempo di un'ondata di attacchi contro i cristiani nel paese. (M. Do.)

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