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Questo articolo è stato pubblicato il 04 gennaio 2011 alle ore 08:59.
Aumenta la paura di attentati per il natale copto nella notte tra il 6 e il 7 gennaio. Tre giorni dopo il sanguinoso attentato di Capodanno ad Alessandria d'Egitto, il continuo emergere su siti web di minacciosi messaggi contro i copti egiziani e le comunità in Paesi europei accresce i timori all'avvicinarsi del Natale ortodosso, il 7 gennaio. Le autorità egiziane stanno rafforzando massicciamente la sicurezza soprattutto intorno agli edifici dove si celebrerà la messa di mezzanotte e i musulmani più aperti dicono: andiamo tutti nelle chiese cristiane per fare gli scudi umani.
Il ministro degli Esteri, Franco Frattini ha scritto al collega egiziano Ahmed Aboul Gheit un messaggio di cordoglio per l'attentato della notte di Capodanno ad Alessandria d'Egitto, rinnovando «l'impegno dell'Italia per una forte azione comune con l'Egitto contro il terrorismo, che colpisce con cieca e inumana brutalità».
Il kamikaze che la notte di Capodanno ha fatto strage di copti nella chiesa di Alessandria d'Egitto potrebbe essere pakistano o afghano. A rivelarlo, secondo quanto riportato dal quotidiano Al-Masry Al-Youm, sono fonti della sicurezza. La polizia egiziana ha infatti rinvenuto, tra i resti delle vittime, una testa decapitata con fattezze che rimandano a un uomo di origine asiatica. Nessuno dei parenti dei 23 copti uccisi è stato in grado di riconoscere la testa ritrovata, che ora è sottoposta alle analisi forensi.
La chiesa dei Santi figurava già da un mese in una lista di possibili bersagli di Al Qaida pubblicata il 2 dicembre scorso dal sito Shumukh al Islam, insieme a una cinquantina di altri luoghi di culto copti al Cairo e ad Alessandria, ma anche di paesi europei come Francia, Germania e Gran Bretagna. In campo anche l'Avvenire: «La difesa dei cristiani, come quella di ogni altro perseguitato a causa della propria fede, non può essere solo uno slogan buono per i giorni nei quali il dolore e il lutto si fanno più gravi ed evidenti»: quindi «dall'Europa ci aspettiamo un sussulto di consapevolezza e di rispetto», scrive il quotidiano dei vescovi.
Il primo gennaio, su un sito che si è dato il nome di «rete elettronica dei mujaheddin» era comparse minacce contro le chiese copte in Egitto: l'attentato di Alessandria, era scritto, non è stato altro che «la prima goccia di un mare». E prima ancora era stata l'ala irachena di Al Qaida a minacciare all'inizio dello scorso novembre la Chiesa copta egiziana.