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Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2011 alle ore 16:15.
Rispetto alla Fiom la Cgil ha sempre «dato lo stesso giudizio sulla qualità di quell'accordo», così come sul fatto che «non si conosce il piano industriale Fiat e che siamo di fronte a una partita non chiara e il governo non ha fatto il suo dovere». Susanna Camusso, leader della Cgil, torna così sul referendum di Mirafiori, ospite di Lucia Annunziata su Raitre di "In mezzo'ora". La numero uno del sindacato di Corso d'Italia, però, marca la distanza rispetto alla Fiom su un tassello. «Noi pensiamo che non si può essere fuori da quella fabbrica - aggiunge Camusso -. Bisogna essere dentro la fabbrica e non fuori dai cancelli».
Confindustria ha delle responsabilità
Dal salotto tv di Raitre Camusso invia poi un messaggio alla leader di viale dell'Astronomia, Emma Marcegaglia. «Credo che Confindustria ha una parte delle responsabilità di quanto avvenuto» nella vicenda Fiat. Innanzitutto spiega la segretaria della Cgil perché «nel 2009 firmò un accordo separato». Alla domanda poi se gli industriali escano indeboliti da questa partita Camusso ha risposto: «Lo temo, anche per Confindustria c'è il tema delle regole e della certezza di rappresentanza: e se c'è un'idea che si può entrare e uscire questo rende deboli».
Possibile ricorso alla magistratura
Quanto alla possibilità di ricorrere contro alcuni punti dell'accordo sottoscritto il 23 dicembre scorso e non siglato dalla Fiom, Camusso è chiarissima. «Credo - ha detto - che non sia mai sufficiente dire che si vuole ricorrere alla magistratura, cosa che tra l'altro se riterremo opportuno faremo. Valuteremo, ci sono sicuramente dei diritti che non sono a disposizione di nessun accordo sindacale, ma non basta. Non si può affidare la presenza sindacale al ricorso alla magistratura». Tra gli aspetti che potrebbero essere difesi in tribunale c'è quello legato allo sciopero limitato dalla clausola di responsabilità: «Noi interpretiamo così la clausola di responsabilità e qualdo abbiamo detto a Fiat di cambiarla tutto questo non è avvenuto». Domani, ha poi annunciato il segretario, la Cgil invierà a Cisl e Uil la proposta del sindacato su democrazia e rappresentanza sindacale, approvata ieri dal direttivo, «per definire, più che cambiare, le regole». (Ce. Do.)