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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2011 alle ore 12:21.
È un faldone di 389 pagine quello che la procura di Milano ha allegato alla richiesta, presentata alla Giunta per le autorizzazioni per la Camera, di perquisire gli uffici del tesoriere di Silvio Berlusconi, Giuseppe Spinelli, che sono di fatto anche uffici del premier. La domanda di autorizzazione, chiede, infatti, di «eseguire perquisizioni domiciliari nei confronti del deputato Berlusconi».
Negli atti allegati alla richiesta di autorizzazione alla Camera della Procura di Milano ci sarebbero anche alcune intercettazioni telefoniche in cui la giovane Karima El Mahroug (molto più nota come Ruby) sosterrebbe di avere chiesto 5 milioni per uscire dalla vicenda che la vede tra i protagonisti.
IL PUNTO VIDEO / Questa volta il chiarimento è indispensabile (di Stefano Folli)
DOCUMENTI / Il testo dell'autorizzazione a eseguire perquisizioni dei pm di Milano
Cosa c'è scritto nelle intercettazioni
Sul caso Ruby in arrivo un esposto del Pdl sulla fuga di notizie su atti secretati
I pm di Milano vanno avanti "in piena serenità" (di Angelo Mincuzzi)
VISTI DA LONTANO. Financial Times: «L'Italia merita di meglio» (di Elysa Fazzino)
La procura ritiene di poter trovare negli uffici di Spinelli «documenti, anche riversati su supporto informatico» relativi alle abitazioni usate in comodato d'uso dalle ragazze e ai rapporti economici intrattenute con queste ragazze da Spinelli e collaboratori. Relatore sarà Antonio Leone (Pdl). Secondo il presidente della Giunta per le autorizzazioni, Pierluigi Castagnetti (Pd) la difesa del presidente del Consiglio non punterà sulla questione della competenza del Tribunale dei ministri.«Potete riflettere anche voi su cosa comporterebbe la restituzione degli atti alla Camera da parte del Tribunale dei ministri. In Aula ci vorrebbero 316 voti».
Una richiesta di autorizzazione a procedere in 5 pagine
Nelle 5 pagine di richiesta di autorizzazione a procedere si legge che «sono state individuate le persone che dispongono degli appartamenti in Milano due e che risultano essere beneficiarie di ulteriori erogazioni in denaro intermediate dalla Minetti e disposte da Silvio Berlusconi per il tramite di Spinelli Giuseppe, e che comunque hanno partecipato» alle feste nelle residenze del premier «svolgendovi attività di prostituzione». Che «Un rilevante numero di giovani donne si sono prostituite con Silvio Berlusconi presso le sue residenze, dietro pagamento di corrispettivo in denaro da parte di quest'ultimo». Ad indurle alla prostituzione, scrivono i magistrati, Nicole Minetti «in concorso con Emilio Fede e Lele Mora», nonché «in concorso con ulteriori soggetti».