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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2011 alle ore 20:10.
I diretti interessati assicurano: le 20 firme ci sono e giovedì il nuovo gruppo dei "responsabili", che servirà da puntello a Silvio Berlusconi, sarà presentato alla Camera. «Stiamo raccogliendo le adesioni come prevede la procedura - spiega l'ex finiano Silvano Moffa - e faremo una conferenza stampa per illustrare il programma». Giovedì, taglia corto Luciano Sardelli di Noi Sud, altra pattuglia di parlamentari destinata a convergere nel nuovo gruppo, «presentiamo tutti». E anche l'ex leghista Maurizio Grassano, dato in bilico fino alla fine, ha assicurato la sua firma. «Sono propenso a entrare nel gruppo. Oggi ho avuto un incontro con Saverio Romano che mi ha confermato come le priorità dei responsabili siano le riforme: il federalismo e la giustizia su tutte. E così ho firmato».
Il nuovo aut aut di Bossi
Intanto, però, sulla maggioranza, che si aggrappa ai "responsabili" per correggere a suo favore gli equilibri nelle commissioni, torna ad aleggiare il fantasma del voto. Con il leader della Lega, Umberto Bossi, che torna a porre un aut aut sul federalismo. «Il federalismo non può più aspettare: deve diventare operante, altrimenti l'Italia va a rotoli - avverte il Senatur in una intervista al settimanale "Oggi" -. Se non avviene, torniamo alle urne, ci facciamo dare il voto dagli italiani e ricominciamo a lavorare per farlo succedere». E Fli, per bocca del coordinatore Adolfo Urso, sottolinea che il federalismo non può più aspettare: deve diventare operante, altrimenti l'Italia va a rotoli». «Se non avviene, torniamo alle urne, ci facciamo dare il voto dagli italiani e ricominciamo a lavorare per farlo succedere».
Chi sono i responsabili
Il Pdl, però, prova ad allontanare le urne puntando sul nuovo gruppo che, per il momento, conterebbe su 20 adesioni (la soglia minima per costituire un nuovo gruppo a Montecitorio): i 12 di Noi Sud e dei Popolari per l'Italia di domani (capeggiati dall'ex udc Romano), i 3 ex Fli (Silvano Moffa, Maria Grazia Siliquini, Catia Polidori), i 3 del movimento di responsabilità nazionale (Massimo Calearo e Bruno Cesario, ex Api e il medico siciliano Domenico Scilipoti) e infine l'ex Udc Francesco Pionati e Maurizio Grassano. Rimangono fuori Gianpiero Catone, uscito anche lui da Fli, e il repubblicano Francesco Nucara.