Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2011 alle ore 11:34.
Il clima in Albania è ancora rovente. Il capo dell'opposizione Edi Rama - ha detto il primo ministro del Paese Sali Berisha nel corso di una riunione del Governo trasmessa dalla televisione - «ha tentato un colpo di Stato, se ci proverà una seconda volta avrà una punizione esemplare, quella che merita ogni bandito». Dimissioni immediate di Berisha e voto anticipato: questo chiedono invece i socialisti albanesi. Il governo, dicono, è «corrotto», «non ha mantenuto le sue promesse». Mercoledì 26 scenderanno in piazza i sostenitori del Governo. Venerdì sarà la volta dell'opposizione. La settimana si preannuncia dunque infuocata. Il parlamento albanese si è riunito per decidere sulla istituzione di una commissione di inchiesta che faccia luce sugli scontri violenti tra polizia e manifestanti anti governativi.
Il mandato d'arresto. La comunità internazionale teme di essere di fronte a l'ennesimo caso di instabilità politica, a una "Tunisia d'Europa". La procura di Tirana ha emesso un mandato di arresto nei confronti di sei membri della Guardia Repubblicana (uno di loro è il comandante) che venerdì scorso hanno aperto il fuoco sui manifestanti, uccidendo tre persone. A provare il tutto c'è il video di un'emittente locale. L'accusa è di omicidio plurimo. La polizia si rifiuta di catturare i militari. La maggioranza di destra che fa capo al premier accusa la procura di mettere in atto un colpo di Stato.
Le manifestazioni. Mercoledi 26 saranno i sostenitori del governo a scendere in piazza «per protestare contro la violenza». Venerdì 28 l'opposizione albanese di sinistra tornerà in piazza a Tirana per protestare contro il governo: lo ha annunciato il leader socialista e attuale sindaco della capitale Edi Rama, a Fier (cento chilometri a sud della capitale dell'Albania), durante il suo intervento alla cerimonia del funerale di Faik Myrtaj, 50 anni, uno dei tre civili uccisi da colpi d'arma da fuoco durante i violenti scontri avvenuti due giorni fa a Tirana fra i dimostranti dell'opposizione e la polizia. «Ci sarà tolleranza zero per chi tenta di toccare le istituzione dello Stato - ha chiarito il premier Berisha -. L'unico responsabile di ogni atto di violenza sarà Rama. Questa è la mia parola definitiva». «Il governo è favorevole alle manifestazioni di protesta - ha spiegato il primo ministro albanese in occasione di un incontro con alcuni ambasciatori - purché siano pacifiche e nei limiti della legge. Non sopporteremo altre azioni di violenza». E sull'ondata di proteste contro il suo governo, Berisha ha detto: «Sono stato eletto democraticamente, con elezioni riconosciute dalla comunità internazionale. Non intendo dimettermi».