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Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2011 alle ore 17:45.
«Occorre verificare se questo governo è in grado di andare avanti e fare le riforme, altrimenti bisogna fare altre scelte». Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, parlando alla trasmissione televisiva "Che tempo che fa", condotta da Fabio Fazio, ha detto che, dopo aver agito bene per esempio nel tenere a posto i conti, dai sei mesi l'azione del governo non è più sufficiente. Delle cose - ha riconosciuto Marcegaglia - sono state fatte, sugli ammortizzatori sociali, sulla riforma dell'università, ma ora - secondo Marcegaglia - bisogna, «tutto il paese deve farlo», concentrarsi per la crescita, perché la crescita non è soltanto necessaria per lo sviluppo economico ma anche per il benessere in generale, anche dal punto di vista etico.
Il giudizio sul governo
«Nei primi mesi della crisi il governo ha tenuto i conti pubblici a posto e abbiamo visto invece cosa succede in Portogallo e Spagna ma ora serve di più: da sei mesi a questa parte l'azione del governo non è sufficiente».
Serve stabilità per fare le riforme
«Serve stabilità, ma non fine a se stessa. Serve stabilità per fare le riforme. Nelle prossime settimane dovremo verificare se il governo è in grado di fare le riforme, altrimenti bisogna fare altre scelte: non si può più aspettare». A proposito degli attuali fatti di cronaca del Paese, la numero uno degli industriali riispondendo a una domanda di Fazio ha detto che «dai giornali italiani ed esteri esce un'immagine non positiva del nostro Paese. Ma quando sono all'estero sottolineo sempre che c'è un'altra Italia, un'Italia che va a letto presto e si sveglia presto, che lavora, che produce che fa impresa e che si impegna». Marceaglia ha poi ricordato che «siamo i secondi esportatori d'Europa. E siamo leader in molte nicchie. Se parla con alcune aziende multinazionali ti dicono nonostante tutto investono in Italia perché i nostri lavoratori, le competenze, sono buone. C'è un'altra Italia che bisogna promuovere».
MIrafiori: il contratto nazionale non è al tramonto
«No». È secca la risposta del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia alla domanda di Fabio Fazio sull'ipotesi che l'accordo di Mirafiori sia il tramonto del contratto nazionale di lavoro del settore. «Fino a oggi si è lavorato con un sistema che valeva per tutti - ha aggiunto - ma ora non funziona più: bisogna trovare il modo che ogni impresa attraverso le relazioni sindacali aumenti la produttività. Il contratto nazionale magari sarà più leggero, e quello aziendale invece orientato ad aumentare i salari». Secondo il presidente di Confindustria «quella di Federmeccanica (cioè l'ipotesi il futuro possa valere o solo il contratto nazionale o solo quello aziendale. ndr) è una proposta e la discuteremo» nei prossimi giorni e settimane. «Ma scommettiamo - ha aggiunto - che se ci ritroviamo tra qualche anno il contratto nazionale ci sarà ancora: in Germania si può scegliere l'uno o l'altro già dal 2005. Ma solo il 7% delle imprese ha scelto di adottare solo quello aziendale».