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Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2011 alle ore 13:56.

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Le Pmi a caccia di credito (Imagoeconomica)Le Pmi a caccia di credito (Imagoeconomica)

Un'accelerazione. Meglio, «una forte accelerazione». La richiesta di prestiti da parte delle piccole e medie imprese sta aumentando: è quanto rileva la Cassa depositi e prestiti che di recente ha registrato un incremento importante nel tasso delle erogazioni bancarie che attingono allo speciale plafond–Cdp da 8 miliardi di risparmio postale destinato alle Pmi sane. A fine 2011 la Cassa prevede di aver stanziato tutti i 5 miliardi richiesti finora dalle banche. L'amministratore delegato della Cassa Giovanni Gorno Tempini è impegnato proprio in avvio di quest'anno in un road show sull'intero territorio nazionale, per proporre questo strumento e soprattutto lanciare la nuova scadenza a dieci anni, ostica forse per le banche ma decisamente vantaggiosa per le imprese perchè consente di spalmare su un arco temporale extra-lungo il rimborso del prestito.

Questo bacino di liquidità, a condizioni favorevoli rispetto ai tassi di mercato, è stato messo a disposizione delle piccole e medie imprese sane dalla Cassa fin dal settembre del 2009, tramite la rete del sistema bancario. Dopo un avvio lento, la macchina ora va a pieni giri. Dei fondi finora impegnati dalle banche, pari a circa 5,5 miliardi, a fine 2010 ne risultavano erogati per 2,8 miliardi. Entro la fine di febbraio, la quota dei "tiraggi" arriverà a 3,5 miliardi: il target è di chiudere il 2011 con oltre 5 miliardi stanziati, utilizzando l'intero importo impegnato dal sistema creditizio. L'incremento dei prestiti richiesti e concessi alle Pmi sfruttando i tassi favorevoli della Cdp - che vengono aggiornati in tempo reale in base alle condizioni di mercato - è un segnale importante della ripresa economica in atto: non basta infatti mettere la liquidità a disposizione delle banche, sono le imprese che devono presentare piani sostenibilità di sviluppo, di crescita, di investimenti e di internazionalizzazione.

Il nuovo ruolo della Cassa a sostegno della crescita con interventi diretti e non più tramite gli enti locali e territoriali, per aiutare l'Italia ad uscire dalla crisi, è stato voluto fortemente dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti e sta dando i suoi frutti. Tremonti ha deciso di intervenire per evitare la stretta sul credito provocata dalla crisi di liquidità sul mercato interbancario internazionale: ha imposto alle banche che si sono ricapitalizzate con i Tremonti-bond di aumentare il credito alle Pmi, ha messo a disposizione fino a 8 miliardi di euro di risparmio postale per fornire liquidità a tassi competitivi alle banche, un vantaggio che a loro volta le banche sono state obbligate a riversare alle piccole e medie imprese meritevoli di credito.

In Spagna e in Germania l'accesso al credito delle piccole e medie imprese è sostenuto per scadenze ancora più lunghe: e non è escluso che la Cdp decida di andare in quella direzione.

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