Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2011 alle ore 16:45.
Due dei più stretti collaboratori del deposto presidente, Zine El Abidine Ben Ali, agli arresti domiciliari e un terzo ricercato. E mentre continuano le proteste, è stato arrestato anche Larbi Narsa, proprietario della prima tv privata tunisina "Hannibal", con l'accusa di alto tradimento e complotto contro la sicurezza dello stato: avrebbe diffuso false informazioni allo scopo di creare un vuoto costituzionale e favorire il ritorno dell'ex dittatore.
E così, in Tunisia, a meno di una settimana dalla nascita, è sempre più incerto il futuro del governo di transizione guidato da Mohammed Ghannouchi.
Un migliaio di manifestanti, giunti a Tunisi dalla regione rurale e povera di Sidi Bouzid - focolaio della rivolta popolare che il 14 gennaio ha costretto alla fuga il presidente Ben Ali - ha inscenato una nuova protesta contro il nuovo esecutivo, di cui fanno parte esponenti politici considerati troppo compromessi con il passato. I manifestanti chiedono le dimissioni di Ghannouchi, il quale, nonostante abbia lasciato nei giorni scorsi il partito di Ben Ali, è considerato dalla piazza un uomo dell'ex dittatore. Il primo ministro ha ricevuto una telefonata dal premier francese François Fillon, che gli ha espresso «il sostegno della Francia e il suo appoggio a tutti i livelli», nell'intento «di promuovere le relazioni tra i due Paesi».
A Ghannouchi ha telefonato anche il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, che gli ha espresso «la sua solidarietà con il popolo tunisino e l'appoggio del suo Paese al nuovo processo». Anche il capo della diplomazia degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Abdallah Ben Zayed Al-Nahyane, sempre in occasione di una conversazione telefonica con Ghannouci, ha ribadito i sentimenti di amicizia e di considerazione «per la Tunisia e il suo popolo», così come «la volontà del suo Paese di rafforzare le relazioni di fraternità e di fruttuosa cooperazione con la Tunisia in tutti i campi».
Gli arrestati, invece, sarebbero – secondo l'agenzia di stampa ufficiale Tap – Abdallah Kallel, presidente del Senato ed ex ministro degli Interni, e Abdel Aziz Ben Dhia, consulente di Ben Ali e uno degli "architetti" della sua politica. Abdel Wahab Abdallah, altro fedelissimo di Ben Ali, ministro-consulente alla presidenza, sarebbe invece ricercato.