Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 27 gennaio 2011 alle ore 18:15.
Nel pieno del ciclone Ruby Silvio Berlusconi alza il tiro contro il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Così, dopo l'intervento al Senato del ministro degli Esteri, Franco Frattini, sulla casa di Montecarlo, finito per la verità in un nulla di fatto, il premier chiede ai suoi di continuare a incalzare il leader di Fli sulle dimissioni. «Esiste un problema politico - ragiona Berlusconi con i fedelissimi convocati a palazzo Grazioli - perché Fini è ormai incompatibile come presidente di uno dei rami del Parlamento».
IL PUNTO / Un quadro fosco senza sbocchi politici immediati (di Stefano Folli)
Scambio di note (e di richieste di dimissioni) fra Pdl e Fli
Sulla vicenda Montecarlo «il nodo è politico» e Gianfranco Fini «ci dica se intende mantenere l'impegno a dimettersi o rinnegarlo. In tal caso sarà ancora più evidente il suo ruolo di parte incompatibile con l'alta funzione che ricopre»: così una nota del coordinamento del Pdl, diramata in serata, dove si insiste sulla richiesta di dimissioni di Fini dalla Presidenza della Camera perché «ora la prova c'è» sull'appartenenza della casa di Montecarlo al cognato di Fini, Giancarlo Tulliani. «Ci dica Fli - conclude - se e come è in grado di contestare credibilmente il contenuto del documento proveniente dal governo di Santa Lucia, che attribuisce al signor Tulliani la proprietà della casa di Montecarlo. Dica Fini se intende tenere fede alla sua promessa di dimissioni: la casa è del cognato La prova ora c'è. Non si nasconda Fini dietro l'attesa di future decisioni giudiziarie a noi del tutto indifferenti. La questione che ci interessa non è penale», ma politica.
Poco più tardi, Fli ha risposto con un'altra nota: «Non meritano risposta, se non quella degli italiani. Anziché preparare dossier nel tentativo di intimidire, Berlusconi abbia la dignità di dimettersi per consentire agli italiani di pronunciarsi sulle tonnellate di fango che lo riguardano».
Fabio Granata a Radio24: Berlusconi è una mina per la democrazia
«Berlusconi ha perduto la testa e il Pdl rappresenta un pericolo per la democrazia». Così interviene l'esponente finiano, Fabio Granata, alla Zanzara su Radio24. «È un problema serio per la democrazia», aggiunge spiegando che «questo è un conflitto che sarà portato in altre sedi. Io e la mia famiglia non abbiamo mai preso un solo soldo, mai fatto affari» scandisce riferendosi all'inchiesta di Panorama (domani in edicola) che lo vede chiamato in causa assieme a Briguglio e Bocchino. Io, prosegue, «faccio politica in modo assolutamente trasparente, vivo blindato da qualche anno e non ho scheletri nell'armadio: mettersi contro Berlusconi significa sottoporsi a questa dinamica. Dietro tutto ciò che è partito, contro Fini e il Fli, il mandante è Berlusconi. Dietro tutto questo fango - insiste - c'è Berlusconi: dal fango del Giornale, dall'uso della televisione pubblica e non per ultimo la comunicazione di oggi in Senato da parte di Frattini: tutto ciò è deplorevole. Noi l'abbiamo denunciato. A questo punto si apre un conflitto politico e dovranno risponderne in altre sedi» conclude.