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Il vicepresidente del Cio Pescante punta su Roma per le Olimpiadi 2020 «ma attenti a India e Giappone»

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Questo articolo è stato pubblicato il 30 gennaio 2011 alle ore 19:45.

Un fiume in piena. La voce squillante, l’entusiasmo che traspare a ogni parola. T’immagini che un ex presidente del Coni, presidente dei comitati olimpici europei e ora vicepresidente del Cio, a 72 anni, le abbia viste ormai tutte, nella storia dello sport enon solo. Ma la gioia con cui Mario Pescante saluta lo storico accordo tra i comitati olimpici israeliano e palestinese, ratificato pochi giorni fa a Losanna, è davvero cosa rara e preziosa.
«È dalla metà degli Anni Novanta che provo a sciogliere il nodo mediorientale», spiega Pescante al telefono da Losanna. «Nei mesi scorsi abbiamo visitato Ramallah e avviato progetti per lo sport giovanile, poi pochi giorni fa i due comitati olimpici si sono incontrati  a Losanna»

Da qui all’accordo, con gli israeliani che alleneranno gli atleti palestinesi nelle loro strutture in vista di Londra 2012, ce ne corre. Come è scattata la scintilla?

Avevo pensato di chiedere ai paesi dell’Ue che lo avessero voluto di ospitare gli atleti palestinesi selezionati per i Giochi. Ma a quel punto è stato Israele a farsi avanti: «Possiamo allenarli noi!», ci hanno detto. Il tutto sotto gli occhi del segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon. Nel 2012 saranno 40 anni esatti dalla strage di Monaco 1972: si rende conto dell’importanza di questo risultato? Ora entro due mesi il governo israeliano dovrà ratificare l’accordo: siamo vigili e ottimisti 

A proposito di sogni a cinque cerchi. Roma sogna l’Olimpiade 2020: rivali all’orizzonte?

Tokio e l'India, con Mumbai, saranno rivali preparate ed agguerrite. La candidatura di Tokio sta prendendo forma e già per i Giochi del 2016 poi assegnati a Rio de Janeiro quello giapponese era forse il dossier migliore dal punto di vista tecnico-organizzativo ; e poi bisogna fare attenzione all'India: Mumbai potrebbe scendere in campo, e sarebbe la rappresentante di un paese in forte ascesa politica ed economica

Ma i recenti Giochi del Commonwealth a New Delhi non sono stati un flop?

Non sono andati così male come detto dalla stampa, soprattutto quella anglosassone, spesso molto severa con quelle che sono le ex colonie inglesi. Come Cio, abbiamo verificato sul campo che molte cose hanno funzionato per il verso giusto: Roma deve tener conto anche di questo, per prepararsi alla corsa per il 2020

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Intanto è stato fatto un passo indietro rispetto al Gran Premio di Formula Uno: come valuta questa scelta?

Quello del sindaco Alemanno sul Gran Premio di Formula Uno è stato un passo indietro che reputo prudente e saggio, anche in prospettiva della volata per i Giochi 2020. Per ottenere l'assegnazione dei Giochi serve un'assoluta unità politica, un consenso unanime delle forze politiche attraverso una mozione del parlamento che deve essere molto ben preparata. Bisogna evitare gli errori che affossarono la candidatura di Roma nella volata con Atene per le Olimpiadi 2004, e in questo senso il sostegno positivo espresso dalla Lega Nord dopo l’addio all’ipotesi del Gran Premio, fa ben sperare. Senza il sostegno dell'intero sistema non si va da nessuna parte, perché il Cio è molto attento a questi elementi politici

Quale potrebbe essere la carta vincente al tavolo olimpico?

Non ho dubbi: uno studio economico autorevole, indipendente, fatto da esperti estranei allo sport e all'amministrazione, che evidenzi quello che sarà l'impatto dei Giochi sull'economia di Roma e dell'Italia, e che dia le linee guida del progetto in termini di trasparenza. Ci troviamo in un momento difficile sotto il profilo economico-finanziario, per il nostro e per altri paesi. Perciò Roma deve evidenziare in un rapporto economico autorevole, indipendente, completo, l'impulso che la candidatura olimpica può dare in termini di pil, occupazione, rilancio del turismo alla capitale e a tutto il paese. Non solo….

Cioè?

Chi redigerà il rapporto deve dare chiare indicazioni in termini di trasparenza: dagli anni Novanta in poi, parallelamente alle grandi manifestazioni sportive  sono avvenuti episodi non sempre lineari, che hanno inquinato l'aspetto sportivo. Anche in questo bisogna dare risposte chiare all'opinione pubblica

E poi?

Se Roma riuscirà a fare bene questi passi preparativi, davvero potrebbe farcela, perché è una città con un fascino ineguagliabile. Pensi ai Giochi del 1960: la vittoria di Berruti, la maratona di Bikila, il successo di Cassius Clay, la straordinaria fiaccolata all’Olimpico durante la cerimonia di chiusura. Momenti magici. Eppure, malgrado i tanti campioni, tutti ricordano quell’edizione perché era a Roma, in un’atmosfera unica

A proposito di trasparenza. Anche il presidente del Cio Rogge ha lanciato l’allarme: lo sport mondiale è minacciato dal dilagare delle scommesse illegali…

Siamo preoccupati, e non riusciamo a trovare strumenti idonei di prevenzione; devono essere allertate le federazioni internazionali, e fare qualcosa di più a livello legislativo, definendo una legislazione comune sovranazionale europea, perché non tutti i paesi hanno una legge contro le scommesse illegali, come c'è invece in Italia. Come abbiamo già preparato un testo e abbiamo chiesto la collaborazione della Commissione Europea. se dall'Europa arrivasse una raccomandazione formale a tutti i paesi membri, sarebbe molto importante

Le Olimpiadi a Rio nel 2016, i mondiali di calcio che dopo Brasile 2014 saranno nel 2018 in Russia e nel 2022 in Qatar. Cambia il mondo, cambia la geopolitica dello sport. Quale sarà il posto futuro dell’Italia in questo scenario?

Io punto a una data ben precisa, il 2020, in una città ben definita, Roma. Sa, quella sera della fiaccolata all’Olimpico, cinquant’anni fa, c’ero anch’io allo stadio. Sarebbe bello davvero poterla rivivere, quella notte magica…

Dario Ricci racconta storie di sport e di vita nella trasmissione "A Bordo campo" il sabato alle 6.30 e la domenica alle 14.30 su Radio 24

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