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Questo articolo è stato pubblicato il 27 gennaio 2011 alle ore 18:34.
Un 28enne yemenita ha tentato di darsi fuoco ad Aden, principale città del sud dello Yemen Lo hanno reso noto testimonianze locali; si tratterebbe del quarto tentativo simile ad essere avvenuto negli ultimi giorni nel paese, a somiglianza con il gesto che aveva dato vita alla "Rivoluzione dei Gelsomini" tunisina. Il giovane, identificato come Fouad Sabri, si era cosparso di benzina ed aveva acceso un fiammifero quando è stato raggiunto da un gruppo di passanti, che sono riusciti a spegnere le fiamme: la vittima è stata ricoverata in ospedale con gravi ustioni. Almeno una persona, il 45enne Awadh Saleh al-Samahi, è deceduta il 20
gennaio scorso dopo essersi data fuoco in presenza dei figli per protestare contro la difficile situazione economica.
Intanto nella più bella fra le capitali mediorentali prosegue la protesta. L'onda delle rivolte maghrebine ieri ha portato in piazza nella capitale Sanàa16mila manifestanti per chiedere le dimissioni del presidente Ali Abdullah Saleh, in carica dal 1978.
«Trent'anni al potere sono abbastanza, Ben Ali se n'e andato dopo venti», urlavano i dimostranti, ispirandosi alla cosiddetta Rivoluzione dei gelsomini che ha portato al crollo del ventennale regime del rais tunisino. Issando cartelli con slogan come «È tempo di cambiare», i dimostranti si sono divisi in quattro cortei per mettere in difficoltà le forze di polizia. La protesta si è concentrata soprattutto nella zona dell'università, davanti a un nutrito schieramento di forze di sicurezza. Non si sono registrati incidenti, malgrado gli esponenti del Congresso generale del Popolo, il partito di Saleh, avessero dato vita a quattro contro-manifestazioni.
«Siamo scesi in strada per chiedere che il presidente e il suo governo corrotto se ne vadano», ha affermato Abdulmalik al-Qasuss, del partito di opposizione Al-Islah. Ma gli esponenti dell'esecutivo hanno ostentato grande tranquillità: «Lo Yemen non è la Tunisia», ha fatto notare il ministro dell'Interno Motahar Rashad al-Masri, affermando di non essere affatto preoccupato per le manifestazioni poiché «il nostro è un paese democratico».
Saleh è stato eletto nel 2006 con un mandato di sette anni. Attualmente, tuttavia, è all'esame del Parlamento un emendamento alla Costituzione che potrebbe consentirgli di rimanere in carica a vita.