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Questo articolo è stato pubblicato il 27 gennaio 2011 alle ore 10:16.
Ancora tensioni in Egitto tra i dimostranti antigovernativi e le forze dell'ordine. Gli scontri, proseguiti per tutta la notte, sono continuati durante il giorno. In giornata un altro manifestante è morto, ucciso in una cittadina del Sinai. Si tratta del settimo decesso da martedì 25 gennaio, da quando sono iniziate le manifestazioni di protesta contro il presidente Hosni Mubarak, al potere da 30 anni. Gli arresti sarebbero ormai più di 1.000.
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Secondo l'emittente Al Jazira, le manifestazioni «non sembrano avere intenzione» di fermarsi. Intanto il "Movimento del 6 aprile" - un gruppo pro-democrazia che invoca riforme politiche, economiche e sociali - ha già annunciato via Facebook una importante manifestazione per domani. A cui parteciperà anche l'ex direttore dell'Aiea e aspirante leader dell'opposizione in Egitto, Mohamed ElBaradei. ElBaradei, premio Nobel per la pace e da molti considerato il favorito per un'eventuale sostituzione di Mubarak, ha affermato che «per Mubarak è arrivato il momento di andarsene». Lo stesso si è detto pronto a prendere il potere se gli verrà chiesto dalla piazza. Lo riferisce la tv Al Arabiya. ElBaradei, in serata, è tornato in Egitto «perché è un momento cruciale per la vita» del paese ed«io - ha dichiarato appena sceso dall'aero da Vienna - sono venuto per condividerlo con il popolo egiziano». Di sicuro, aveva spiegato ElBaradei in mattinata, l'ex direttore dell'Aiea non guiderà la manifestazioni di piazza. Il suo ruolo, ha spiegato, potrà essere soltanto quello di «gestire politicamente il cambiamento» alla guida del paese.
Intanto le tensioni hanno avuto un impatto anche sui mercati finanziari dato che la Borsa del Cairo è stata prima sospesa e poi ha chiuso le contrattazioni con un ribasso del 10,5% (dopo aver perso il 6% ieri).
Sale a sette il numero delle vittime, 1.000 arresti
Il manifestante ucciso in giornata è la settimana vittima. Ieri sera, nella capitale egiziana, un agente e un manifestante sono morti nel corso degli scontri, secondo quanto riportano fonti mediche. Inoltre, una settantina di persone, tra cui 55 manifestanti e 15 poliziotti sono rimasti feriti in altri scontri scoppiati nella città portuale di Suez, a 100 km a est della capitale.