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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2011 alle ore 18:51.
Non era mai accaduto finora nel mondo che un paese decidesse di interrompere tutte le connessioni Internet su scala nazionale e di silenziare i telefoni cellulari. In Egitto è questa una delle armi con cui il governo sta contrastando una rivolta che in gran parte ha utilizzato come passaparola social network, e-mail e sms.
«È la prima volta che accade un blocco globale di questo tipo», ha detto Raoul Chiesa, membro dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione (Enisa) e del comitato direttivo dell' Associazione italiana per la sicurezza informatica (Clusit). Il silenzio della rete in Egitto emerge molto chiaramente dai dati del Border Gateway Protocol (Bgp), uno strumento di ricerca pubblico che permette di fare verifiche sullo stato dei router, ossia dei dispositivi che permettono di instradare i pacchetti informativi. I router potrebbero essere paragonati a delle autostrade lungo le quali viene indirizzato il traffico alle diverse destinazioni. Bloccare un router equivale quindi a chiudere un'autostrada e chiudere l'intera rete autostradale significa paralizzare le comunicazioni.
Se fino a giovedì la mappa dei router attivi in Egitto mostrava ancora numerose connessioni attive, oggi non esiste più: nessuna connessione risulta attiva e ogni punto della rete appare totalmente isolato. Sono isolati perfino i siti delle università, che di solito sono i più protetti. Quelli delle università egiziane, per esempio, fino a ieri erano collegati alla rete ad alta velocità Eumedconnect 2 che connette l'Europa ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Oggi collegarsi all'università del Cairo è impossibile.
«Bloccare così rapidamente la possibilità di utilizzare Internet è possibile solo se a livello governativo si agisce sui router», ha osservato un altro esperto. Lo stesso vale per la telefonia cellulare. Tanto che da Londra l'operatore di telefonia mobile britannico Vodafone ha detto oggi che il governo egiziano ha chiesto all'azienda di sospendere la copertura in alcune aree del Paese.
Tra le operazioni di blocco della rete eseguite finora nel mondo, l'isolamento del sito di WikiLeaks è tra le più eclatanti. In quel caso il blocco era avvenuto ad un livello diverso perché era stata cancellata l'indicazione relativa al dominio: anziché un'autostrada, era stato bloccato l'accesso a una singola città. In alcuni Paesi, come Cina e Iran, il controllo governativo ha riguardato in particolare alcuni siti e aveva attivato determinati punti sulla rete per tenere sotto controllo il traffico. In nessun caso, però, si è mai verificato un black-out globale come quello avvenuto in Egitto.