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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2011 alle ore 12:53.
La richiesta di giudizio immediato nei confronti del premier Silvio Berlusconi, indagato per concussione e prostituzione minorile nell'ambito dell'inchiesta sulle feste ad Arcore, sarà mandata al gip «presto, prestissimo». A riferirlo sono fonti della Procura di Milano. Al quarto piano del palazzo di Giustizia si fa osservare che, nel caso in cui il Parlamento dovesse sollevare un conflitto di attribuzioni, «il dato normativo non prevede la sospensione delle attività della procura, nè di un eventuale processo».
Cautela sui possibili scenari
Il giorno dopo il rinvio delle carte relative alla richiesta di perquisizione degli uffici del premier utilizzati da Giuseppe Spinelli a Milano da parte della Giunta per le autorizzazioni della Camera dei Deputati c'è cautela in procura sui possibili scenari. Secondo la Giunta delle autorizzazioni della Camera la competenza sul cosiddetto caso Ruby è del Tribunale dei ministri. I magistrati milanesi sono, dunque, convinti a chiedere il processo per il premier saltando l'udienza preliminare.
Inchiesta Mediaset: processo riprende il 28 febbraio
È stato fissato per il 28 febbraio prossimo il processo avanti ai giudici della prima sezione penale di Milano nel quale sono imputati il premier Silvio Berlusconi e altre 11 persone, tra cui il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, coinvolte nell'inchiesta Mediaset. Il processo, che riguarda presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv da parte di Mediaset, era stato sospeso il 19 aprile, quando già si era entrati nella fase delle prove testimoniali, in attesa che la Consulta si pronunciasse sul legittimo impedimento. Dopo la decisione della Corte costituzionale delle scorse settimane, che ha bocciato in parte il legittimo impedimento, e le motivazioni uscite nei giorni scorsi, gli atti sono stati ritrasmessi a Milano e il processo è stato fissato per il 28 febbraio.