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Questo articolo è stato pubblicato il 30 gennaio 2011 alle ore 20:50.
I pm di Milano hanno interrogato ieri a sorpresa la consigliera regionale Nicole Minetti nell'ambito dell'inchiesta sulle feste ad Arcore. La convocazione della Minetti era in origine prevista per martedì alle 18,30, ma gli inquirenti l'hanno anticipata per evitare clamore mediatico. La consigliera regionale, è stata sentita dai pm Ilda Boccassini, Pietro Forno e Antonio Sangermano. L'interrogatorio è un atto istruttorio giudicato da fonti giudiziarie al momento esaustivo. L'ex igienista dentale del premier, insomma, al momento non sarà risentita.
L'igienista dentale non ha risposto sui rapporti con le ragazze dell'Olgettina
Durante l'interrogatorio di ieri, Nicole Minetti avrebbe risposto alle domande del pm soprattutto in relazione ai suoi rapporti personali con Berlusconi. Avrebbe ricostruito anche il rapporto personale, nato dopo le cure che lei prestò al premier ferito nel dicembre 2009 da Massimo Tartaglia, spiegando successivamente la nascita di un legame affettivo. Secondo quanto si è appreso, Nicole Minetti si sarebbe avvalsa della facoltà di non rispondere relativamente ai rapporti con le cosiddette ragazze di via Olgettina e sull'organizzazione delle feste nella residenza del premier ad Arcore.
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Foto / Ruby, Iris e le altre ragazze coinvolte nell'inchiesta I
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In settimana la richiesta di rito immediato per Berlusconi
All'indomani dell'interrogatorio della Minetti, fonti della procura di Milano segnalano che dovrebbe essere depositato in settimana all'ufficio Gip la richiesta di processo con rito abbreviato per Silvio Berlusconi indagato per concussione e prostituzione minorile. Dal momento in cui riceverà la richiesta il Gip, Cristina Di Censo avrà cinque giorni di tempo per decidere. Il termine, però, non è perentorio.
Rotondi attacca monsignor Mogavero che aveva sottolineato la «debolezza morale del premier»
«È sotto gli occhi di tutti la debolezza morale del presidente del Consiglio», ha detto monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo (Tp), intervenuto stamattina da Algeri a «24 Mattino» su Radio 24. «La debolezza delle diverse forme di governo - aggiunge - sta tutta nella approssimazione di coloro che governano le nazioni». Parlando dell'Italia l'alto prelato ha sottolineato che «i problemi sono di natura morale. Ma la radice comune è la debolezza della personalità dei governanti, la mancanza di limpidezza nella loro vita e nei loro affari». A rispondere all'alto prelato il ministro per l'Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi, con toni senza precedenti. «Sinceramente e senza ironia pregherò per l'anima di Monsignor Mogavero - ha detto Rotondi - che parla di debolezza morale del premier cadendo nel peccato mortale di giudicare il prossimo. Nell'Italia del fango ciò che più colpisce è la voglia di giudicare e non essere giudicati». Secondo il ministro, insomma, un vescovo non può giudicare il prossimo, tanto meno il premier.