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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2011 alle ore 17:41.
Un «piano di iniziative e mobilitazioni a sostegno dell'attività di governo e a difesa del premier dalle aggressioni mediatico-giudiziarie». È questo, informa una nota, il mandato del quale Silvio Berlusconi «nell'ambito delle iniziative e delle manifestazioni politiche e movimentiste da svolgersi su tutto il territorio nazionale» ha «incaricato Daniela Santanchè e Michela Vittoria Brambilla».
Sui tempi del rimpasto di governo a cui lavora Silvio Berlusconi non ci sono certezze. Anche se un fedelissimo del premier abbozza un possibile ruolino di marcia. «Il rimpasto non cadrà questa settimana perché il presidente del Consiglio aspetta che arrivi ancora qualcuno ad allargare la maggioranza».
Dietro l'angolo, infatti,potrebbe esserci un rafforzamento immediato. Il primo, già passato oltre la barricata, sarebbe Luca Barbareschi, attore e produttore cinematografico, e soprattutto artefice della comunicazione di Futuro e Libertà (sua la coreografia di Bastia Umbra, trampolino di lancio della nuova creatura di Gianfranco Fini). Barbareschi, che ieri è stato ricevuto ad Arcore da Silvio Berlusconi, avrebbe comunicato ai vertici dei futuristi l'intenzione di lasciare il gruppo parlamentare per aderire ai "responsabili" di Silvano Moffa.
Il diretto interessato per ora prende tempo e nel pomeriggio dovrebbe incontrare Gianfranco Fini. Prima però spedisce alle agenzie una nota con cui bolla come «illazioni» le indiscrezioni su un suo imminente passaggio al Pdl o nel gruppo dei responsabili. «Io nel gruppo dei responsabili? Magari lascio la Camera e torno a fare il mio splendido lavoro», taglia corto l'attore.
A rimpinguare i numeri della maggioranza dovrebbero poi arrivare anche due esponenti dell'Mpa: Ferdinando Latteri (passato prima dalla Dc a Forza Italia e approdato poi nel Pd da dove è migrato infine alla corte di Raffaele Lombardo) e l'ingegnere Aurelio Misiti, un passato da sindacalista della Cgil e già segretario calabrese dell'Idv.
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I premiati tra i responsabili
Insomma, il rimpasto ci sarà ma non subito. Anche se la lista delle new entry nell'esecutivo si va già delineando e offrirà al Cavaliere l'occasione per ricompensare chi ha assicurato fedeltà alla maggioranza. A cominciare dalla nuova pattuglia dei responsabili dove i papabili sono soprattutto quattro. In pole position c'è sicuramente l'ex segretario dell'Udc siciliano, Saverio Romano, per il quale, si mormorà, è pronta una poltrona da ministro (al posto di Andrea Ronchi alle politiche europee) o da vice. Uomo legatissimo a Sasà Cuffaro (era con lui pochi giorni fa quando l'ex governatore è entrato a Rebibbia per scontare la sua pena), Romano ha voltato le spalle a Casini dopo il Lombardo-quater e ha creato una mini-pattuglia in Parlamento (i Popolari per l'Italia di domani), pronta a "salvare" il premier alla bisogna, raccogliendo gli altri fedelissimi di Cuffaro (Calogero Mannino, Giuseppe Ruvolo, Michele Pisacane e Pippo Gianni).
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