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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2011 alle ore 17:41.
In pole position Moffa e Polidori
Diretto a Palazzo Chigi, poi, è anche l'ex finiano Silvano Moffa, presidente della commissione Lavoro a Montecitorio e già sottosegretario alle Infrastrutture nel 2004. Uomo pacato e votato al dialogo, Moffa è cresciuto nel Msi e poi in An di cui è stato anche capo della segreteria politica. Poi il passaggio a Fli che ha lasciato nel giorno della fiducia a Berlusconi, spiazzando i suoi compagni di partito, ma soprattutto il presidente della Camera. Che, invece, non è rimasto affatto sorpreso dall'uscita di Catia Polidori, imprenditrice umbra, attesa da una poltrona di sottosegretario. Perugina dal piglio molto determinato, la Polidori era stata tra le menti più attive nel lancio di Futuro e Libertà (sua fu l'apertura della convention di Bastia Umbra), ma ha poi deciso di lasciare Fini (a cui deve l'approdo in Parlamento) per tornare tra le braccia del Cavaliere. Tra i "premiati" dovrebbe poi esserci spazio anche per il re dei pastoni politici, il giornalista Francesco Pionati. Che batteva già i corridoi di Montecitorio per il Tg1, abbandonato per la carriera politica: dapprima nell'Udc, di cui è stato portavoce e poi nel gruppo misto dove ha costituito il mini-partito dell'Alleanza di Centro. Abile e spigliato, Pionati è passato alle cronache come uno dei cacciatori più abili di teste per allargare la maggioranza in parlamento.
Pronta una ricompensa anche per Musumeci e De Girolamo
Il premier potrebbe poi decidere di gratificare anche i due esponenti dell'Mpa (Latteri e Misiti), già corsi in aiuto del governo in occasione della sfiducia al ministro Sandro Bondi: per il primo si parla di un ruolo da viceministro, mentre l'ingegnere calabrese sarebbe destinato a diventare sottosegretario. Come Nello Musumeci, esponente della Destra di Francesco Storace, bancario e giornalista pubblicista, noto soprattutto per la sua prosa ricercata che colpì perfino il Cavaliere spingendolo a un pubblico elogio nel 2005. «Musumeci parla in maniera sublime». Nel governo potrebbe trovare posto anche l'ex presidente di Federmeccanica, Massimo Calearo, passato dal Pd all'Api e giunto poi nel misto dove ha creato il movimento di responsabilità nazionale con altri due colleghi. Senza dimenticare infine il Pdl. Perché tra le new entry dell'esecutivo viene indicata anche l'avvocatessa Nunzia De Girolamo, impegnata a tempo pieno nella sua Campania al servizio del partito. Di lei si dice sia l'alter ego del ministro Mara Carfagna (etichetta che la diretta interessata non ama) e il suo nome è stato più volte evocato come possibile nuova guida del Pdl campano, al posto di Nicola Cosentino. A giudicare dagli ultimi rumors, però, la giovane Nunzia è destinata sì a rimpiazzare il potente ras campano: non al partito, però, ma al ministero dell'Economia.
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