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Questo articolo è stato pubblicato il 01 febbraio 2011 alle ore 16:12.
Non ci sarà, come già annunciato, la manifestazione a Milano il 13 febbraio a cui avrebbe dovuto partecipare anche il premier. Ma Silvio Berlusconi non vorrebbe rinunciare alla piazza per lanciare la sua controffensiva dopo l'ultimo ciclone giudiziario che lo ha travolto. Così scoppia il giallo attorno alla scelta, prima annunciata e poi smentita, di affidare alla combattiva Daniela Santanché, sottosegretario all'Attuazione del programma, e al ministro Michela Brambilla, che ha inventato i promotori della libertà (destinatari degli ultimi videomessaggi del Cavaliere) il compito di predisporre «un piano di iniziative e mobilitazioni a sostegno dell'attività di governo e a difesa del premier dalle aggressioni mediatico-giudiziarie.
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Questo avverrà coinvolgendo tutte le componenti della società civile e tutte le strutture del Pdl, centrali e periferiche». All'annuncio, infatti, partito da via dell'Umiltà con tanto di comunicato stampa segue poco dopo la correzione di Paolo Bonaiuti, portavoce del premier. «È frutto di un equivoco la notizia secondo la quale Silvio Berlusconi avrebbe incaricato Daniela Santanché‚ e Michela Vittoria Brambilla di organizzare manifestazioni o iniziative di qualsiasi genere». E anche il ministro Ignazio La Russa insiste a tenere ingranata la retromarcia, almeno per ora. «A tutela del premier non c'è da fare nulla».
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Prima l'annuncio della piazza poi il dietrofront
Per il Cavaliere la piazza è un pallino irresistibile, vorrebbe mobilitarla nuovamente contro i magistrati, ma i suoi fedelissimi temono un cortocircuito alla vigilia di scadenze cruciali in Parlamento (il voto sul federalismo e la decisione della giunta per le autorizzazioni a procedere sul caso Ruby). Così Bonaiuti si affretta a precisare che in realtà l'unica decisione assunta riguarda il fatto che «i coordinatori nazionali hanno proposto al presidente Berlusconi di inserire nell'organigramma di partito Daniela Santanché, che in qualità di sottosegretario all'Attuazione del programma potrà predisporre un piano d'iniziative per illustrare ai cittadini le realizzazioni del governo Berlusconi». Insomma, il ricorso alla piazza ci sarà ma le modalità vanno ancora definite. Anche perché la nuova mobilitazione potrebbe essere l'anticamera di una nuova campagna elettorale. Berlusconi non vorrebbe proprio andare al voto e lo ha ribadito ai suoi, ma la Lega continua a premere e, malgrado le rassicurazioni del Cavaliere, Umberto Bossi è scettico sulla capacità di andare avanti.