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Questo articolo è stato pubblicato il 09 febbraio 2011 alle ore 15:26.
Si dice che Erasmo da Narni, meglio noto come il Gattamelata, da giovane avesse il carattere tipico degli umbri, paziente e vagamente contemplativo, che nella storia ha arricchito quel popolo di santi o perlomeno di gente amabile. Ma la lettura di storie di guerra gli fece dire addio alle verdi colline e al docile carattere per diventare un condottiero e conquistare città. Stretta fra Terni e Orte, con l'Appennino dolce e duro a cornice, da Narni il mondo si guarda come fosse un miraggio: ora, come Gattamelata se ne andò all'Aquila e Roma per avere la gloria delle armi, la compaesana Sara Tommasi se ne andò a Milano per cercare quella della tv.
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Come tanti giovani umbri, qualche anno fa Sara prese da parte il padre e la madre Cinzia per dirgli che sarebbe voluta andare a Milano a studiare economia "alla" Bocconi, come si dice nella zona. Quando entrava in aula (lo ha detto lei stessa in un'intervista a Max nel 2006) con «stivali rosa, shorts, magliettina fucsia e a volte cappello da cowboy», era piuttosto chiaro che non si trattava di prendere appunti più comodamente. Dopo la Bocconi, ecco la tv, con un po' di Paolo Limiti, un vestitino da paperetta di Paperissima e una tutina da schedina di Quelli che il calcio: tutti diminutivi che stavano stretti a Sara, che cercando di raggiungere il suo inusitato mito (Sophia Loren) ha anche partecipato a Miss Italia e si è rifatta il seno.
C'è soprattutto l'Isola dei Famosi (prima delle altre presunte arcorine, le gemelline de Vivo e Raffaella Fico) e il solito calendario a seguire. «Ma che c'accozza il calendario con la Bocconi?», avrebbe chiesto da Narni papà Tommasi a Sara. C'accozzava e come. Perché quando si è laureata con 105 su 110 in finanza aziendale, Sara ha imparato a mettere a frutto le potenzialità del brand che conosceva meglio: il suo.
La finanza di Sara ha le sue regole: per esempio, non prevede la legge contro l'insider trading. Per far lievitare le sue quotazioni, Sara ha raccontato di recente la balla della relazione con Mario Balotelli («sono felice con lui»). Peccato che il ragazzo abbia risposto, con la stanchezza di un diciannovenne che ne ha già viste parecchie, «è un'altra che si inventa storie». Nel piano investimenti di Sara c'è anche un'accorta frequentazione della geografia del velinismo, da Porto Cervo (il suo sito ufficiale si apre con l'immagine di lei vestita di lamè ben piantata sulla piazzetta con un maialiano a guinzaglio) a Milano Marittima, a ballare sui tavoli fra flûte mezzi finiti di champagne, cristalli sui sandali, capelli piastrati e a dare baci abbronzati al sempre pallido Lele Mora. A farsi fotografare in sagge posture.