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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2011 alle ore 06:36.
FRANCOFORTE - Axel Weber, il controverso governatore della Bundesbank, avrebbe deciso di lasciare la guida dell'istituto monetario nei prossimi mesi, senza puntare a un secondo mandato, e mettendo in dubbio la sua candidatura alla presidenza della Banca centrale europea. La scelta, se verrà confermata, scombussola le carte per la successione del presidente della Bce Jean-Claude Trichet. Quest'ultimo lascerà l'incarico alla fine di ottobre.
Foto / Tutti i candidati alla successione di Trichet
Tra annunci e smentite, indiscrezioni e speculazioni, il quadro ieri sera era particolarmente confuso. Secondo il quotidiano popolare Bild, Weber avrebbe deciso di lasciare la guida della Bundesbank in estate, quasi un anno prima della scadenza del mandato nell'aprile 2012. Le voci raccolte dal giornale tedesco - convinto che un potenziale sostituto potrebbe essere il consigliere del cancelliere Angela Merkel Jens Weidmann - sono giunte alla fine di una giornata convulsa.
In mattinata, l'agenzia di stampa Reuters aveva preannunciato un comunicato della Bundesbank sul «futuro professionale» del 53enne Weber, citando fonti bene informate. Successivamente, con lentezza imbarazzante, la Bundesbank ha smentito «le voci di un annuncio immediato». Tuttavia, dalla stessa banca centrale spiegavano che Weber ha escluso in privato di voler compiere un secondo mandato alla Bundesbank.
Nel contempo, altri membri dell'establishment hanno rivelato che il banchiere si sarebbe anche ritirato dalla corsa alla presidenza della Bce, una posizione per cui è candidato anche il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. Né il governo del cancelliere Merkel a Berlino né la stessa Bundesbank a Francoforte hanno voluto confermare o smentire queste voci di stampa rimbalzate per tutta la giornata di ieri.
Interpellato durante la tradizionale conferenza stampa del mercoledì a Berlino, il portavoce della signora Merkel si è limitato a spiegare che quest'ultima si era intrattenuta al telefono con Weber in una conversazione che ha definito «confidenziale». Di più Steffen Seibert non ha voluto dire. Era difficile ieri sera capire esattamente cosa fosse successo, in una vicenda che a molti è apparsa un colpo di testa.