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Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2011 alle ore 17:23.
Non solo l'Egitto. Tutto il Nord Africa continua a essere un focolaio di manifestazioni e scontri di piazza. Nel Maghreb, dopo le rivolte in Tunisia, è ora la volta dell'Algeria. Alle manifestazioni di ieri nella capitale hanno fatto seguito le proteste oggi ad Annaba. Tremila disoccupati sono scesi in strada per reclamare i 7mila posti di lavoro promessi qualche giorno fa dal governo. La manifestazione è sfociata in scontri con le forze di sicurezza, cominciati, riferisce l'edizione online del quotidiano El Watan, quando alcuni disoccupati hanno lanciato pietre contro la sede della prefettura.
L'opposizione algerina organizzerà una nuova manifestazione nella capitale sabato 19 febbraio: lo ha annunciato uno dei portavoce della Coordinazione Nazionale per il cambiamento e la democrazia (Cndc). La stessa organizzazione aveva organizzato una manifestazione per oggi, impedita da uno schieramento di oltre 30mila poliziotti che hanno effettuato numerosi arresti; malgrado l'intervento degli agenti alcune centinaia di persone hanno bloccato la piazza del Primo Maggio per alcune ore.
La Cndc - che raccoglie numerosi partiti di opposizione, organizzazione della società civile e sindacati non ufficiali - è stata creata il 21 gennaio scorso, dopo i disordini scoppiati nel gennaio scorso costati la vita a cinque persone.
Il sindacato nazionale dei giornalisti algerini (Snj) ha condannato la «repressione» dei giornalisti che volevano «coprire» le manifestazioni dell'opposizione di ieri ad Algeri. La Snj «condanna con la massima fermezza la repressione dei giornalisti e dei fotografi che hanno coperto le manifesazioni dell'opposizione ad Algeri e in altre città del paese», si legge nel comunicato. Secondo il sindacato molti reporter sono stati «malmenati in modo violento dalla polizia, particolarmente pronta a colpire con i manganelli».
Le reazioni
I bilanci restano comunque contrastanti. Secondo il ministero degli Interni almeno 14 persone sono state fermate nel corso delle manifestazioni di ieri, ma secondo la Lega algerina per la difesa dei diritti dell'uomo ad Algeri, Orano e Annaba sono state fermate almeno 300 persone. «Un primo passo verso il cambiamento», titola in prima pagina l'indipendente El Watan, che parla anche di 300 manifestanti fermati dalla polizia e trattenuti nei commissariati per tutta la giornata di ieri. «La scommessa è stata mantenuta», scrive l'editorialista, Ali Bahmane, sottolineando come «l'impressionante dispiegamento delle forze di sicurezza, i posti di blocco, gli arresti» e le grandi manovre per discreditare l'iniziativa, diffusi sui media di Stato, abbiano impedito a molti cittadini di manifestare.