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Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2011 alle ore 14:55.
L'esercito ha annunciato lo scioglimento del parlamento e la sospensione della Costituzione. Il periodo di transizione politica sarà di sei mesi, secondo un comunicato diffuso dalla televisione di stato. Con una «dichiarazione costituzionale» in nove punti, e non più con un comunicato numerato, come quelli dei giorni precedenti, il Consiglio supremo delle forze armate egiziano ha dato notizia tramite la tv di stato delle decisioni assunte e di confermare se stesso alla presidenza, nonché il governo di Ahmed Shafiq. Il congelamento della Costituzione deciso oggi dal Consiglio Supremo delle forze armate significa automaticamente l'annullamento dello stato di emergenza in Egitto e delle leggi collegate. Lo ha spiegato alla tv di stato un generale dell'aeronautica, esperto di strategia, Abdel Menaim Kato. La «legge di emergenza» in vigore dall'assassinio del presidente Anwar el Sadat, nell'ottobre 1981, ma già utilizzata altre volte negli anni precedenti, prevede tra l'altro la possibilità di arrestare persone senza notificare loro i capi d'accusa, nè fornire l'assistenza di un legale e neppure informare parenti dell'avvenuto arresto. Inoltre prevede la possibilità di prolungare la detenzione di persone ritenute pericolose dalle forze di sicurezza.
Le dichiarazioni dividono le opposizioni. Secondo Ayman Nour, leader del partito Ghad, si tratta di «una vittoria per la rivoluzione». Meno convinto Mohammed El Baradei, leader del «Movimento per il cambiamento», che ha invece nuovamente sollecitato la creazione di un consiglio presidenziale civile e di un governo di tecnocrati. Il suo portavoce, George Issak, ha affermato che un periodo transitorio di gestione militare di sei mesi è troppo breve. «Non abbiamo fretta - ha spiegato - Vogliamo una nuova Costituzione e non emendamenti, un consiglio presidenziale di tre persone, composto da un militare, un politico e un giudice, e la formazione di un nuovo partito che rappresenti i giovani».
Le pariole di Shaqif
Proprio il premier, Ahmed Shafiq, aveva sottolineato poco prima che «la priorità del nuovo governo è di garantire la sicurezza e di facilitare la ripresa della vita quotidiana della popolazione». Il governo - riunitosi oggi per la prima volta - è stato, infatti, incaricato dal Consiglio supremo di difesa delle forze armate, a cui Mubarak ha lasciato le redini del potere, di gestire gli affari correnti. Shaqif ha aggiunto che «la situazione economica interna è solida e coesa. Abbiamo abbastanza riserve e la situazione è confortante, molto confortante». Tuttavia, se l'instabilità dovesse continuare «potrebbero sopravvenire alcuni ostacoli ed esserci rinvii». Shafiq ha anche reso noto che l'ex presidente Hosni Mubarak si trova ancora nel Paese, nella sua residenza di Sharm-el-Sheikh, dove si era recato la mattina del venerdì, poco prima dell'annuncio del suo abbandono del potere: in più occasioni, nel corso della crisi, il rais ha ribadito la sua volontà di rimanere e morire nel suo Paese.