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Giallo sulla salute di Mubarak. L'ambasciatore Usa conferma che il rais è «gravemente malato»

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Questo articolo è stato pubblicato il 14 febbraio 2011 alle ore 16:59.

L'ambasciatore americano al Cairo, Sameh Shoukry, ha indirettamente confermato che Hosni Mubarak è gravemente malato. Dopo le indiscrezioni di stampa che parlano di un peggioramento delle condizioni di salute del Rais, forse addiritura in coma, ha parlato il diplomatico americano Sameh Shoukry: «Sto seguendo le indiscrezioni e le notizie di stampa su Mubarak e non nego che ho ricevuto comunicazione che l'ex presidente è in cattiva salute», ha riferito alla Nbc. Shoukry ha però precisato di non avere «informazioni sufficienti»: per questo motivo, ha aggiunto, «non vorrei speculare» su queste notizie.

In coma?
Il quotidiano egiziano Al-Masry Al-Youm ha scritto ieri che l'83enne ex capo di stato sarebbe finito in coma, dopo essere svenuto due volte durante l'ultimo discorso pronunciato un giorno prima delle sue definitive dimissioni. Secondo il magazine israeliano, in lingua francese, JSS News, Mubarak sarebbe ricoverato in un ospedale di Baden, in Germania. L'ex presidente sarebbe malato di cancro allo stadio terminale.
Washington è comunque convinta che Mubarak si trovi ancora in Egitto. Una fonte dell'amministrazione di Obama ha detto al Washington Post che l'ex leader si sarebbe rifugiato nella sua residenza privata di Sharm el-Sheikh, una notizia confermata anche dal governo egiziano.

Caccia ai conti europei del rais
Intanto il presidente dell'Eurogruppo, il premier lussemburghese, Jean-Claude Junker, ha affermato di essere favorevole al congelamento dei beni del presidente egiziano dimissionario, Hosni Mubarak, sull'esempio della decisione presa venerdì scorso dalla Svizzera.

Secondo Stern, Mubarak sarebbe a Dubai
L'ex presidente egiziano Hosni Mubarak ha lasciato la residenza di Sharm el Sheikh già venerdì scorso ed ha raggiunto l'emirato di Sharjah, a nord del Dubai, a bordo di un aereo della Air Arabia: lo scrive oggi il settimanale tedesco Stern nella sua edizione online.
«La partenza per Sharm el Sheikh è stata una fuga dal popolo - commenta il giornale -. Almeno così è sembrato, perchè il volo è stato un pretesto».
In realtà, lo stesso giorno - come confermano varie fonti, prosegue lo Stern - «Mubarak ha lasciato» Sharm el Sheikh. «Un aereo della compagnia privata Air Arabia lo ha portato fuori dal paese - scrive lo Stern -. La sua destinazione era Sharjah».

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Ad aspettare l'ex presidente egiziano nell'aeroporto dell'emirato, rivela inoltre il settimanale, c'era una scorta di 19 autovetture. Sempre secondo il settimanale, la famiglia di Mubarak si trova a Sharjah da martedì scorso.

Al Cairo ancora proteste per i salari bassi
Proteste di centinaia di manifestanti al Cairo davanti all'università e all'ospedale di Al Azhar, chiedendo migliori condizioni di lavoro e un aumento di stipendio. Lo riferisce l'agenzia Mena. Sit-in con le stesse rivendicazioni sono in atto da parte di medici e personale all'ospedale universitario di Al Hussein, la cui attività è rimasta paralizzata in giornata.
Sit-in inoltre sono segnalati da parte dei cammellieri e dei lavoratori del turismo alle piramidi. Centinaia di agenti di polizia stanno potestando in diversi punti del Cairo, chiedendo, tra le altre cose, aumenti di stipendio. Secondo i militari al potere, queste proteste «sono pericolose per la sicurezza del Paese» perché creano confusione in diversi organismi e settori dello Stato, incidono sulla produttività e sull'occupazione e, più in generale, sull'economia del Paese e sugli interessi dei cittadini. Gli egiziani sono quindi chiamati a «operare qualsiasi sforzo» per migliorare la situazione e per contribuire a «mantenere la sicurezza e la stabilità».

L'esercito chiede la fine delle manifestazioni
I militari al potere in Egitto hanno chiesto la fine delle proteste che stanno paralizzando Il Cairo e altre città del Paese. In un nuovo comunicato diffuso dalla tv di Stato, il quarto dalle dimissioni di Hosni Mubarak, il Consiglio supremo delle forze armate afferma che le proteste stanno avendo impatto negativo sulla sicurezza e sull'economia del Paese e di conseguenza sugli interessi dei cittadini e stanno «creando il terreno per azioni illegittime da parte di persone irresponsabili».

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