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Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2011 alle ore 14:01.
BOLOGNA - Sicuramente Pd e Idv avranno tirato un sospiro di sollievo. Per Pdl e Lega, invece, il tempo stringe per arrivare a un candidato sindaco per le prossime elezioni amministrative di maggio. Sta di fatto che il commissario straordinario di Bologna Anna Maria Cancellieri - arrivata un anno fa sotto le Due Torri dopo le dimissioni di Flavio Delbono "bruciato" dal Cinziagate - ha dichiarato la propria «indisponibilità» a candidarsi a Palazzo d'Accursio. Il niet è arrivato con una nota di una dozzina di righe, diffusa poco dopo mezzogiorno, dall'ufficio stampa del Comune.
Il pressing dei movimenti civici di sostegno che a Bologna spingevano per avere Anna Maria Cancellieri non più nelle vesti di commissario straordinario, ma come primo cittadino, non ha quindi avuto buon esito. Per loro, «molte cittadine e molti cittadini» da cui «è stata avanzata l'ipotesi di una mia candidatura a sindaco di Bologna» il commissario ha avuto parole di ringraziamento. «Ritengo però – si legge nella nota – che in alcun modo potrei mai essere "la candidata" di un partito piuttosto che di un altro o di qualunque autorevole esponente politico locale o nazionale, perché ciò configgerebbe con il mio attuale ruolo di servitore terzo di tutti i cittadini bolognesi». Chiarissima la chiosa del ragionamento: «Poiché da più parti mi si indica come candidato di parte, esprimo la mia indisponibilità ad essere espressione di qualsiasi schieramento politico nazionale o locale».
Cancellieri prende insomma atto, una volta per tutte, del fatto che la sua candidatura non sarebbe in grado di raccogliere attorno a sé uno schieramento bipartisan, cosa del resto molto difficile dal momento in cui il centrosinistra ha scelto come candidato sindaco, attraverso le primarie, l'ex assessore cofferatiano e presidente del consiglio provinciale Virginio Merola. Proprio da Pd e Idv erano in questi giorni iniziate ad arrivare bordate al commissario che sicuramente hanno fatto capire al commissario Cancellieri la durezza della lotta che stava per iniziare. Con le premesse date al momento, dunque, «non ci potrà essere alcuna mia candidatura - scrive ancora il prefetto cancellieri nella nota di Palazzo d'Accursio - fermo restando il rispetto che ho per il ruolo dei partiti con i quali sempre ho avuto modo di collaborare lealmente nella reciproca considerazione dei ruoli istituzionali».