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Questo articolo è stato pubblicato il 14 febbraio 2011 alle ore 19:33.
«Non ho nulla da raccontare. State tranquilli che quando avrò qualcosa da dire lo saprete». Anna Maria Cancellieri, commissario straordinario a Bologna dal 18 febbraio 2010, ai giornalisti oggi non ha proprio voluto rispondere. Quello che aveva da dire l'ha detto sabato. In una conferenza stampa per la prima volta, pubblicamente e ufficialmente, ha detto di voler prendere tempo (poco) per decidere su una sua eventuale candidatura. Ma, ribadendo, solo se i partiti faranno un passo indietro: la sua dovrà essere una candidatura tutta civica.
Un cambio radicale rispetto al diniego netto contenuto nelle dichiarazioni che si sono susseguite in quest'anno in cui è stata seduta sullo scranno più alto di Palazzo d'Accursio e in cui Bologna è stata scossa dal Cinziagate, che ha portato alle dimissioni, dopo soli sei mesi, di Flavio Delbono. L'ex sindaco Pd è accusato di aver utilizzato quattrini della Regione Emilia-Romagna fra il 2003 e il 2008 (quand'era vicepresidente) per pagare spese personali e viaggi fatti con l'allora segretaria ed ex fidanzata Cinzia Cracchi. Questo il filone principale, ma ce ne sono altri fra cui uno in cui si sta cercando di far luce su un bancomat dato da Delbono alla Cracchi, ma intestato a un fornitore del Cup, centro di prenotazione sanitaria controllato dalla Regione.
Troppo per una città come Bologna, uscita segnata da questa vicenda a tal punto che l'ordinaria amministrazione di Anna Maria Cancellieri è apparsa da subito straordinaria. Così straordinaria da rendere un tormentone, nel corso dei mesi, la richiesta di scendere in campo e da far venire allo scoperto in queste ultime settimane almeno due movimenti di cittadini, ingrossatisi tra rete e facebook, che hanno pronti oltre 600 manifesti pro Cancellieri che saranno affissi da venerdì. Un pressing che non ha lasciato indifferente il commissario. Ma non solo lei.
L'eventuale candidatura Cancellieri, ben vista dal centrodestra, è considerata come fumo negli occhi dal centrosinistra che in seguito alle primarie del 23 gennaio ha ormai messo in campo l'ex assessore di Cofferati e attuale presidente (Pd) del consiglio provinciale di Bologna, Virginio Merola. In questi giorni, quando l'ipotesi Cancellieri ha assunto i contorni di una possibilità concreta, è cominciato a sinistra un fuoco di fila di dichiarazioni ostative, di elucubrazioni sul ruolo di "arbitro" del commissario, sulla «inopportunità» di una sua candidatura. Una su tutte: la dichiarazione del parlamentare Salvatore Vassallo, questa mattina a una radio locale: «Mi sarei aspettato un comportamento un po' istituzionalmente più corretto e serio da parte di Cancellieri. Mi sembra un modo poco corretto di interpretare il suo ruolo». Ma l'altra parte della cittadinanza, quella che non si riconosce nella sinistra che da sempre governa la città, fatta eccezione per la parentesi Guazzaloca, è in attesa e spera che la Cancellieri sciolga positivamente le riserve.