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Berlusconi continua la caccia ai numeri: ecco come Thaler e Quagliariello aiuteranno il Cavaliere al Senato

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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2011 alle ore 16:34.

«La mia esperienza all'interno di Futuro e libertà al Senato è finita». L'annuncio, nella serata di mercoledì, è arrivato dal senatore Giuseppe Menardi, da giorni su posizioni critiche verso Gianfranco Fini e Italo Bocchino. Già questa mattina Menardi aveva votato, come altri colleghi futuristi, in dissenso dal suo gruppo nella fiducia sul decreto Milleproroghe. Fli a Palazzo Madama conta su dieci senatori. Con questa defezione il gruppo rischia di doversi sciogliere.

Due nomi dietro l'operazione: l'attivissimo vicepresidente dei senatori del Pdl, Gaetano Quagliariello, e la combattiva senatrice della Val Pusteria, Helga Thaler Ausserhofer. Obiettivo: costituire un nuovo gruppo a palazzo Madama per provare a ribaltare gli equilibri della bicameralina per il federalismo, snodo cruciale per la sopravvivenza della legislatura. Così, nel pieno del ciclone giudiziario che ha investito Silvio Berlusconie profittando anche dei venti di burrasca che spirano in casa di Gianfranco Fini, il Pdl prova a pigiare il pedale sull'acceleratore per assicurare numeri solidi alla maggioranza.

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Ecco i membri del nuovo gruppo
Ma non è una replica del gruppo dei responsabili, come si è affrettato a chiarire oggi Saverio Romano, avvistato ieri a Palazzo Grazioli dove ha avuto un lungo colloquio con il premier. «Sono a conoscenza, come molti del resto, del fatto che al Senato potrebbero nascere altri gruppi. Ma con modalità e logiche diverse da quelle che hanno caratterizzato la nascita dei responsabili alla Camera». Insomma, nessun collegamento ma la nuova formazione, una sorta di gruppo delle autonomie allargato, è quasi pronto e all'interno dovrebbero trovare ospitalità, oltre alla Thaler anche i suoi colleghi Manfred Pinzger e Oskar Peterlini, come pure l'ex Pd, Riccardo Villari.

L'ex Pdl Musso: non sarò della partita
Nei corridoi di Palazzo Madama si era fatto poi anche il nome del
senatore Enrico Musso, professore di economia applicata all'università di Genova (ma attualmente in congedo, come si legge sul suo sito, per via dell'impegno parlamentare), uscito a novembre dal Pdl in polemica con le scelte del partito e l'attenzione eccessiva, sono parole sue, «per i temi della giustizia, affrontati principalmente sotto il pur importante profilo della tutela delle cariche politiche più che nell'interesse dei cittadini e delle imprese». Ma il professore in congedo si è smarcato dall'operazione. «Sono stato contattato da Gasparri per entrare nel progetto - ha precisato al Sole24ore.com - ma ho declinato gentilmente l'invito e resto dove sono».

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Nel progetto anche l'Udc Bianchi e la Castiglione
A questi potrebbero affiancarsi anche altri esponenti del gruppo misto. Si fa il nome della centrista Dorina Bianchi, spesso critica verso le scelte di Pier Ferdinando Casini, e dell'ex sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone, stimatissima dal Cavaliere che l'avrebbe voluta candidare alla guida della Puglia. A rimpinguare le fila del nuovo gruppo arriverebbe poi anche Maria Giuseppa Castiglione, fresca di nomina a palazzo Madama, dove è arrivata al posto dell'ex governatore siciliano Sasà Cuffaro, a cui è molto legata. Per toccare quota dieci, soglia minima per la costituzione di un nuovo gruppo al Senato, mancherebbero altri due innesti che, sul modello di quanto è accaduto alla Camera, potrebbero arrivare dal Pdl. Ma non è escluso che gli uomini del premier provino a includere nel nuovo progetto anche i malpancisti di Futuro e libertà.

Pressing del Pdl su Fli: Menardi e Pontone vicini all'addio
Nei corridoi di Palazzo Madama gira voce infatti che il pressing del Pdl su Giuseppe Menardi e Francesco Pontone sia asfissiante. E che a lavorare ai fianchi siano scesi in campo anche il ministro Altero Matteoli, ex An, e il senatore Andrea Augello, che non ha mai interrotto i rapporti con gli ex compagni di partito. In casa futurista la tensione è molto alta, nonostante l'uno due di ieri con il passo indietro e la successiva rielezione dell'ex sottosegretario Pasquale Viespoli alla guida del gruppo al Senato, e oggi Menardi non ha partecipato al voto di fiducia sul milleproroghe in dissenso rispetto alla linea fissata dal partito. Dunque, gli scricchiolii ci sono, eccome, e anche l'ex tesoriere di An, Francesco Pontone, che ha disertato l'assemblea costituente di Fli e si è astenuto oggi sul milleproroghe, è considerato, insieme a Menardi, vicino all'addio. Che potrebbe arrivare tra oggi e domani insieme all'annuncio del nuovo gruppo. Che punta a ottenere un riequlibrio della "bicameralina" a favore della maggioranza. Una mossa che rassicurerebbe il premier, ma soprattutto terrebbe buoni per un po' Umberto Bossi e i suoi.

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