Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 19 febbraio 2011 alle ore 10:51.
C'è una bella atmosfera a Montalcino e il leggendario Brunello mantiene il suo incredibile fascino. D'altronde, basta passare da queste parti per innamorarsi di lui, del suo carattere solare e intenso, dell'orizzonte aromatico che arriva lontano, tra eleganti colline, fedele versione liquida del paesaggio che spazia dall'antico borgo sino all'Amiata. Che importa l'annata, verrebbe da dire paradossalmente? Il Brunello è la maestosa espressione di un territorio, i suoi artigiani ne hanno colto le potenzialità e si impegnano per ottenere uve sempre all'altezza del suo nome. Non può deludere, e quando l'annata è proprio storta qualcuno vi rinuncia, rifugiandosi nel fratello minore del Brunello Docg, il Rosso di Montalcino Doc.
Talvolta invece il millesimo è superbo e si propongono Riserve destinate a durare quasi in eterno, quelle del Greppo (Biondi Santi) hanno dimostrato di reggere i 100 anni di età. Dureranno 100 anni i Brunelli del 2010? Oggi a Montalcino il Consorzio di tutela del Brunello, che riunisce 208 produttori, ha comunicato il rating dell'ultima vendemmia: ben 5 stelle, il massimo, l'eccellenza.
E dire che l'estate scorsa in pochi ne vedevano il potenziale: "Non ce lo saremmo aspettati che si dimostrasse un'annata così grande", ammette il presidente del Consorzio Ezio Rivella. "Persino superiore al grande 2006 che stiamo immettendo sul mercato, anch'esso 5 stelle. Direi che dipende da una maggiore esperienza in vigna".
La nuova presidenza (Rivella è stato eletto l'anno scorso) è dunque foriera di buoni auspici. La manifestazione Benvenuto Brunello che s'è chiusa oggi ha visto la partecipazione di circa 250 giornalisti, la metà esteri. Un successo che si ripete da anni e per non provocare cali di interesse ne è stata leggermente modificata la formula, con diversi incontri in luoghi storici dell'antico borgo: il chiostro di Sant'Agostino, il palazzo arcivescovile, il teatro degli Astrusi, una bomboniera che rientra nella tradizione dei piccoli teatri così caratteristica del Centro Italia.
Abbiamo degustato, accompagnati da un esercito di 50 sommelier, tutti i Brunelli del 2006, le Riserve 2005 (millesimo a 4 stelle), il Rosso di Montalcino 2009 (4 stelle). E mentre i critici del vino arrivavano ad assaggiare anche 120 campioni, si svolgevano alcuni importanti momenti culturali: un talk-show sulla storia del vino che s'intreccia con i 150 anni dell'Unità nazionale (presenti Francesco Ricasoli, Francesca Colombini, Riccardo Illy, Sandro Chia, Rosanna Carpenè, Lamberto Vallarino Gancia...) ed è stata presenta una puntata sul vino italiano de La Storia siamo noi di Giovanni Minoli.