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Per Ft una bocciatura tedesca di Draghi sarebbe interpretata come xenofobia

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Questo articolo è stato pubblicato il 21 febbraio 2011 alle ore 15:00.

Il Financial Times torna alla carica per appoggiare la candidatura del governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, alla presidenza della Banca centrale europea con un editoriale di Wolfgang Munchau.
Una settimana fa, dopo la decisione del presidente della Bundesbank Axel Weber di abbandonare la gara, Munchau ha apertamente spezzato la lancia a favore di Draghi, sostenendo che ha tutte le qualità per portare l'eurozona fuori pericolo.

Ora, l'opinionista del Ft critica l'atteggiamento xenofobo dei circoli conservatori "eurofobici" di Berlino e la strategia di Angela Merkel. Il cancelliere tedesco, secondo l'opinionista, sembra condizionare la sua flessibilità sul nome di Draghi al tipo di accordo che otterrà al vertice europeo di marzo sul cosiddetto "patto di competitività" per risolvere la crisi dell'eurozona.

'L'editoriale del Ft inizia con la citazione di una frase pronunciata dalla Merkel alla radio tedesca Ndr Info: "Sulla presidenza della Bce, decideremo più tardi. E allora vedremo quali carte abbiamo ancora in gioco".
Per capire la prossima mossa di Angela Merkel, scrive Munchau, bisogna familiarizzarsi con le tesi dei tedeschi (a suo parere sbagliate) per spiegare la crisi dell'eurozona. In estrema sintesi, i tedeschi pensano che la crisi sia dovuta principalmente a irresponsabilità fiscale e mancanza di competitività. La crisi bancaria non sarebbe centrale. Per i circoli conservatori eurofobici di Berlino, l'European Financial Stability Facility prelude alla cessione di sovranità nazionale della Germania. La visione tedesca, secondo Munchau, si basa sull'errata convinzione che l'unione monetaria possa essere tenuta insieme solo da regole di politica di bilancio e monetaria, che le regole finanziarie e gli squilibri delle partite correnti non contino. Di qui l'idea che se c'è una crisi, l'austerità sia la risposta.

Il piano in sei punti proposto dalla Germania ha scatenato la rivolta al Consiglio europeo ed è praticamente imploso. L'ultima speranza per affermare il dominio tedesco sul sistema era un presidente della Bce tedesco. Ma ora che Weber si è tirato fuori, la Merkel ha bisogno di un accordo sul suo piano di competitività. "Non può tornare a casa dal vertice europeo di marzo con un accordo debole e con Mario Draghi presidente della Bce", osserva Munchau.

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I responsabili tedeschi – spiega Munchau - dicono di non avere niente di personale contro il governatore della Banca d'Italia. "Ma è semplicemente vermittelbar", non piazzabile. Non lo si può fare accettare all'opinione pubblica tedesca nel contesto di una lettura della crisi xenofoba, che dà la colpa soprattutto ai paesi del Sud.
Con le sue parole, secondo Munchau, la Merkel indica che il suo atteggiamento su Draghi dipende dall'accordo che avrà a marzo. "E cosa succederà se non otterrà un accordo abbastanza buono? Metterà il veto sulla nomina si Draghi? O sta solo bleffando? Non posso immaginare cosa farebbe il governo italiano se il suo candidato fosse respinto solo per xenofobia. Perché è così che verrebbe invariabilmente interpretata una bocciatura di Draghi".

Il rischio, secondo Munchau, è di avere un patto che affronta la crisi sbagliata, nessuna strategia credibile per le crisi bancarie e un presidente della Bce di terz'ordine.
Per il Wall Street Journal, Draghi guadagna sostegno crescente tra i governi dell'eurozona come prossimo capo della Bce.

In un articolo sul Wsj da Parigi, Costas Paris cita, senza nominarlo, un ministro europeo secondo il quale "c'è ampio accordo sul fatto che Draghi ha l'esperienza e le qualifiche per diventare il prossimo capo Bce".
"È il candidato di cui si parla di più a Bruxelles e negli incontri bilaterali dei membri dell'eurozona. Quindi, in assenza di un chiaro candidato tedesco dopo il ritiro di Weber, è l'attuale favorito".
Jean-Claude Trichet, il presidente della Bce che lascerà l'incarico a novembre, ha dichiarato ieri in un'intervista alla radio Europe 1 che il suo successore "dovrà avere la capacità di reagire" di fronte a circostanze eccezionali e avere una visione di lungo termine. Ne dà notizia, in particolare, un lancio Bloomberg, ripreso dal San Francisco Chronicle.

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