Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2011 alle ore 14:36.
Finora li avevamo visti solo su un campo di calcio. Dove, si sa, il calciatore in prestito, piccola o grande stella che sia, non fa quasi più notizia. Ora, però, la moda sembra aver preso piede anche nelle aule parlamentari. Così, dopo i centoventi cambi di casacca che hanno movimentato la Camera, a conquistare i riflettori sono adesso i deputati "in prestito", quelli che si muovono su chiamata diretta del premier Silvio Berlusconi per offrire una stampella alla sopravvivenza dell'esecutivo. Ecco allora che il neonato gruppo dei responsabili fa incetta della nuova figura toccando quota 28 deputati. «Entro martedì prossimo arriveremo a 30 o a 31», gonfia il petto il capogruppo provvisorio Luciano Sardelli.
Dal tifoso della Salernitana al fedelissimo del premier
Il deputato in prestito va infatti per la maggiore proprio tra i responsabili che dal Pdl hanno visto arrivare ben 8 rinforzi. L'ultimo a varcare la porta è stato ieri l'imprenditore Gerardo Soglia, 39 anni, salernitano doc e «con lo stesso entusiasmo di un quindicenne - si legge sul suo sito - che si affaccia per la prima volta sul mondo dei grandi». Sarà per questo che ha accolto il prestito in un'altra squadra con grinta. Lui che conosce bene il mondo del calcio visto che il padre Peppino fu l'artefice del ritorno in B della Salernitana dopo 25 anni di purgatorio nella terza serie. C'è poi anche il medico pidiellino Mario Pepe, fedelissimo del Cavaliere. A lui si deve la celebre battuta all'indomani del voto di fiducia. «Il fatto è che ormai il cinghiale è bello che infuriato», ammise l'onorevole campano. E il "cinghiale" in questione altri non era che il Cavaliere. «Visto che non sono stati capaci di ammazzarlo, ora è lui che tenterà di ammazzare chi lo voleva morto». Così, per dare una mano al capo nella battaglia finale, Pepe è passato senza colpo ferire con i responsabili.
Il biologo campione di consenso
Come il biologo, Vincenzo D'Anna, 59 anni, casertano che guida Federlab Italia, una mega federazione che raccoglie oltre 2mila laboratori d'analisi e 5mila addetti. Un blocco di consensi non da poco, dunque. Lui ha giustificato il passaggio tirando in ballo la sua breve carriera parlamentare perché a Montecitorio ha preso il posto del governatore campano Stefano Caldoro. «Sono l'ultimo arrivato alla Camera, me l'hanno chiesto e io ho accettato senza protestare». Non proprio una migrazione convinta, quindi, ma tant'è. Visto che il trasferimento paga, non solo in termini di riconoscenza, come ammette lo stesso D'Anna. «Nel Pdl ogni deputato è soggetto a un prelievo da parte del gruppo (circa 800 euro mensili netti, ndr), che viene interrotto con il passaggio ai responsabili». Insomma, quanto basta per lenire la tristezza di chi lascia a malincuore la casa madre.