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Questo articolo è stato pubblicato il 21 febbraio 2011 alle ore 21:45.
Nessuna traccia né alla Camera né alla Giunta per le autorizzazioni. Così, sulla possibilità di sollevare il conflitto di attribuzione contro i magistrati milanesi, si registra per ora un sostanziale stand-by da parte della maggioranza. Perché, come fa intendere chiaramente il guardasigilli Angelino Alfano, «sono scelte che competono al presidente del consiglio e credo che le compierà a breve». Insomma, Silvio Berlusconi per il momento prende tempo e valuta tutte le mosse nell'incontro ad Arcore con i suoi legali. Uno dei quali, Niccolò Ghedini, avrebbe suggerito al premier di evitare strappi puntando semmai su altre armi. A cominciare dalla questione dell'improcedibilità. A sollevarla potrebbe essere un qualsiasi deputato della maggioranza chiedendo alla Camera di esprimersi. Ma, tra le carte del Cavaliere, resta anche la possibilità del legittimo impedimento.
Martedì si riunisce comitato di esperti sulla giustizia
Martedì intanto si dovrebbe riunire il comitato di ministri ed esperti che dovrà distillare un testo della riforma della giustizia partendo dalla relazione del guardasigilli approvata dal Cdm venerdì scorso. Mentre mercoledì la maggioranza svelerà le sue carte parlamentari nella conferenza dei capigruppo a Montecitorio, dove potrebbe arrivare la richiesta di una calendarizzazione in tempi rapidi del processo breve, altro tassello sul tavolo del vertice di oggi tra Berlusconi e il suo staff difensivo.
Il Cavaliere spera nell'arrivo di altri finiani delusi
Il premier continua poi a lavorare all'allargamento della maggioranza e già nei prossimi giorni, con il voto di fiducia sul milleproroghe alla Camera, si capirà se la sua strategia è stata efficace. Per il momento le trattative procedono a tambur battente nella speranza che da Fli possano arrivare altri delusi. Gli occhi sono tutti puntati su Palazzo Madama dove domani è prevista una riunione dei senatori finiani che potrebbero spaccarsi ulteriormente: le ultime voci danno buona parte del gruppo in uscita da (dove resterebbero solo tre senatori).
Responsabili a quota 28. Anche Miccichè in soccorso del premier
Alla Camera prosegue invece il rafforzamento del gruppo dei responsabili con l'arrivo del 28mo componente, il pidiellino Gerardo Soglia (l'ottavo a migrare da via dell'Umiltà dopo Vincenzo Taddei, Giovanni Mottola, Andrea Orsini, Maria Elena Stasi e Giancarlo Lehner, oltre a Vincenzo D'Anna e Mario Pepe, i primi a passare dal Pdl a Ir). Ora la terza gamba della maggioranza avrà diritto a due componenti in tutte le commissioni. L'obiettivo però resta superare quota 30. In questo modo, infatti, per il sistema dei resti i responsabili potrebbero piazzare il terzo componente nelle commissioni cruciali: Affari costituzionali, Bilancio e Giustizia. Quelle, per intenderci, attraverso le quali passa il futuro di Berlusconi&co. E già circola la voce della costruzione di una "quarta gamba" (oltre a Pdl-Lega e responsabili) con il compito di ribaltare gli equilibri a favore della maggioranza anche all'interno dell'ufficio di presidenza della Camera, che può essere chiamato a pronunciarsi sul conflitto di attribuzione rispetto ai giudici di Milano. Una quarta gamba che trarrebbe alimento da Forza del sud, la compagine a trazione meridionalista promossa dal sottosegretario Gianfranco Miccichè.